sabato 22 gennaio 2011

BATTERE I MORALISTI DELLA POLITICA


Pietro Barcellona, da Ilsussidiario.net

(…) il moralismo è quello degli scribi e dei farisei, che si aggrappano alla superficie esteriore delle apparenze illusorie per non affrontare mai con la propria responsabilità personale i dilemmi che ogni giorno la vita di relazione ci pone. Il moralismo è la precettistica arida che promuove rituali e sacrifici all’idolatria dell’astrazione della legge priva di cuore, e dimentica totalmente la concretezza esistenziale del rapporto con gli altri.

Il moralismo è una vera e propria malattia sociale.Intanto perché introduce nelle relazioni l’idea perversa che qualcuno abbia il diritto di giudicare gli altri secondo parametri e normative precostituiti all’azione concreta. Non giudicate se non volete essere giudicati. Il moralismo è un orpello con il quale si cerca di coprire il verminaio dei propri istinti selvaggi, invece di sottoporli al filtro della consapevolezza amorevole e dell’elaborazione affettiva, e ci si appiglia al rigorismo formale per farne uno strumento di lotta e di condanna degli altri.

Oggi nel momento in cui, nel nostro Paese, il moralismo ipocrita e bacchettone viene usato come mezzo di lotta politica in contrasto con ogni visione misericordiosa che Cristo ha incarnato come misura vera del rapporto con le altre persone. Tutta la nostra vita pubblica è oggi inquinata dal moralismo farisaico e dall’idolatria delle regole formali di fronte invece a un degrado della vita etica delle persone, diventate sempre più indifferenti alla sorte della comunità umana e dell’intero pianeta.

Chi si affida al moralismo è inoltre involontario portatore di una logica manichea in cui si è pronti a vedere la pagliuzza nell’occhio dell’altro ignorando la trave che pesa e annebbia il proprio occhio.

Il moralismo è il contrario della fraternità, della partecipazione consapevole all’edificazione di una città più umana. Il moralismo è all’origine di ogni settarismo manicheo e la negazione di ogni spazio alla comprensione reciproca. Il moralismo è la negazione dell’affettività che vive nelle relazioni umane come misura di reciprocità senza gerarchie e presunte superiorità.

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