martedì 8 marzo 2011

SPOSATI, E SII SOTTOMESSA

In un libro la riscossa della donna cattolica.

“Sposati e sii sottomessa”, cioè sii alla base, alle fondamenta, come ciò che sostiene, aiuta, sorregge, è un libro con un titolo fuori moda, ma denso di verità e capace di aiutare a capire oltre gli slogan

di Raffaella Frullone

leggi tutto l’articolo oltre a questo estratto nel sito de “la bussola quotidiana”

(…) «Il femminismo si è preoccupato molto della libertà sessuale, della contraccezione, dell'aborto, che oltre a essere la più grande tragedia contemporanea è anche la più grande tragedia che possa ferire il cuore di una donna. E - a parte che i bisogni profondi del cuore, di una donna e di un uomo, li può saziare solo Dio, e non una rivendicazione sociale o politica - anche da quel punto di vista mi sembra che il femminismo si sia occupato poco di cambiare le regole del mondo del lavoro. Ha combattuto perché ci entrassimo, ma a prezzi altissimi sul piano della vita personale. Non si è preoccupato di renderlo a misura di mamma, di famiglia. Noi possiamo dare un contributo prezioso alla società, siamo brave, ma non è possibile che per farlo dobbiamo abbandonare gli affetti. Di tutto questo i giornali si occupano raramente, anche perché per la gran parte sono popolati di persone che si sono formate nel clima culturale del '68. Non sono convinta che il nostro paese sia così misogino come si dice, né che le donne siano discriminate, a parte i casi “patologici” di violenze, soprusi. Con le donne che ne sono vittime, se mai dovessero sentirsi offese dalle mie parole, mi scuso. Ma la norma non è come viene dipinta sui giornali. La grande sfida semmai, per come la vedo io, sarebbe quella di migliorare il mondo del lavoro, renderlo più attento ai meriti, e, per quel che riguarda le donne, più flessibile nei tempi; permettere di entrare e uscire dalla vita professionale senza per questo dover ogni volta ripartire dall'incarico di addetta alle fotocopie. Bisognerebbe evitare di costringerci a dormire con la guancia appoggiata sulla scrivania nascoste dietro allo schermo di computer, a rovistare freneticamente tra ciucci e peluche alla ricerca di una penna in fondo alla borsa perché l’ufficio stampa ti chiama mentre sei dalla pediatra e la tachicardia non ti abbandona fino a notte fonda. Bisognerebbe poi, e questo è un sogno, scardinare anche le regole del potere come dominio anche nel mondo del lavoro, ma qui vado fuori tema».

Qualcuno potrebbe accusarti di voler cancellare le conquiste del femminismo

«Il femminismo è stata un’importante stagione di fioritura, però ha preso una deriva: ha riportato tutto alla logica della contrapposizione che voleva superare. L'emancipazione femminista è, a ben vedere, solo un ribaltamento di quel desiderio di prevalere. Non comandi tu, adesso comando io. Invece la vera, profonda parità c'è quando, in una logica di servizio, ognuno fa quello che sa fare, nel suo specifico, con lealtà, dedizione, con la gioia di dare, senza stare a misurare troppo chi ha fatto di più. Gli equilibri nella vita, si spera lunga, lunghissima, di una coppia, possono cambiare infinite volte, e si può fare molte volte a turno».

Il libro di Costanza Miriano, Vallecchi editore, racconta le donne esattamente per come sono, con i loro 10 files aperti contemporaneamente: lavoro, figli, marito, spesa, ceretta, corsi di aggiornamento, cena da preparare, compiti da verificare, telefonate chilometriche con le amiche, varie ed eventuali. Quella quotidianità che ti fa parlare al telefono mentre stai guidando, pranzando, e se ti fermi al semaforo ti dai anche una ritoccata al trucco, quella quotidianità in cui il viaggio in macchina per una donna cattolica è anche tempo prezioso per recitare il Rosario, o almeno qualche decina, e ancora quella quotidianità in cui a tutti i files Costanza Miriano aggiunge la Messa quotidiana, ma come fai?

«Certo di tempo ne ho poco, ma quello che rende la vita pesante è l’assenza di senso, non la fatica pratica. E la Messa – o dovrei dire la ..ssa, perché io ne prendo sempre un pezzo, arrivo in ritardo sempre e ovunque –dà il senso a tutto. Alla vita, alla morte, a ogni azione. I contemporanei soffrono per la mancanza di senso. La Messa è l’Onnipotente che decide di venire a stare con te, proprio con te, creatura infangata e impastata di male, e bisognosa di misericordia. E’ un pieno di tenerezza e di mitezza che noi, almeno io, riusciamo solo vagamente, a intuire, tanto è più grande di noi. Ed è, è proprio il caso di dirlo, la bussola quotidiana!».

http://www.labussolaquotidiana.it/ita/articoli-in-un-libro-la-riscossadella-donna-cattolica-1205.htm

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