martedì 8 novembre 2011

ELEZIONI O MENO, QUESTO PAESE NON HA SPERANZA FINCHÉ NON USCIRÀ DAL NOVECENTO

di Piero Ostellino

Quello che oggi generosamente Giuliano Ferrara suggerisce a Berlusconi andava fatto vent’anni fa. Non si capisce come possano essere realizzate ora le riforme non realizzate in tutto questo tempo. Il premier può certamente andare in Parlamento a chiedere chi è d’accordo con ciò che vuole la Bce e chi non lo è (e, in questo caso, chi è contrario dovrebbe anche spiegare perché).



Ma dobbiamo sapere che il paese della classe dirigente, dell’establishment, è fatto di gattopardi, che non vogliono cambiare. Non vogliono uscire dal Novecento, mentre nell’est europeo ne sono usciti grazie al trauma del comunismo. Il nostro trauma potrebbe essere questa crisi, ma finora non è così. Se in fondo è giusto che un uomo politico che ha promesso molto e non ha mantenuto quasi nulla se ne debba andare, sarebbe tuttavia auspicabile che chi si candida a sostituirlo non si limitasse a dire: vada via Berlusconi perché ora tocca a noi.


Per fare che cosa? Nessuno lo dice. E nessuno lo dice perché coloro che vogliono sostituire Berlusconi hanno un grave difetto: se il premier si è rivelato incapace di fare le riforme, anche perché la sua stessa maggioranza è fatta di gattopardi, gli altri quelle riforme semplicemente non le vogliono proprio fare, e non si faranno stanare nemmeno dalla fiducia posta in Parlamento. Nessuno vuol parlare delle cose concrete. Basti vedere il trattamento riservato nella sinistra a Renzi, che si vuol confrontare sulle cose da fare, sulle riforme: è stato massacrato secondo l’antica logica togliattiana che chi non è amico dell’apparato è un “pidocchio”.


In politica, quando si vuol stare insieme, prima si individuano gli argomenti su cui c’è l’accordo, poi ci si coalizza. Qui succede il contrario, prima si fa la coalizione e poi si vede quello che si riesce a combinare. Ecco perché non credo nemmeno che ci salveranno le elezioni anticipate. Se la cultura politica del paese è questa, chiunque vinca e vada al governo, la nostra società continuerà a essere bloccata. Questo paese non avrà alcuna speranza finché non sarà capace di uscire dal Novecento.


http://www.ilfoglio.it/soloqui/11079

Nessun commento:

Posta un commento