lunedì 19 marzo 2012

OSPITI NON GRADITI?


DA PALERMO A PARIGI, I NODI IRRISOLTI DEI TANTI INQUILINI DI CASA BERSANI

Le contraddizioni mai risolte del Pd si inseguono sull'asse Parigi-Palermo. Nella capitale francese il segretario Pier Luigi Bersani partecipa a una manifestazione con Hollande, avversario di Sarkozy, rappresentante della versione più tradizionale del socialismo europeo. Ma quindici parlamentari del suo partito contestano questa iniziativa che definiscono un «clamoroso errore». Sono tutti esponenti del fu Ppi, il loro leader è Beppe Fioroni, affiancato in questa protesta da Marco Follini. Vogliono che il segretario comprenda il disagio dei cattolici e dei moderati che sognano un Pd riformista e non una edizione riveduta e corretta di un grande partito socialista. Anche perché in una formazione di quel tipo non si sentirebbero a casa loro e avrebbero la sensazione di fare la parte degli ospiti non propriamente graditi.

Dalla Francia alla Sicilia, con un apparente salto logico che in realtà tale non è. A Palermo, nelle primarie per il candidato sindaco del centrosinistra, ha vinto Fabrizio Ferrandelli, cattolico vicino ai gesuiti, che ha transitato nell'Idv. Con lui, un pezzo non indifferente del Pd. Mentre il partito ufficiale, con Sel e Idv, sosteneva Rita Borsellino. Dopo la sconfitta, Nichi Vendola e Antonio Di Pietro hanno lasciato intendere che non accettavano il risultato. E il Partito democratico era tentato di fare altrettanto.

Ancora una volta molti cattolici dell'ex Ppi, che appoggiavano Ferrandelli, si sono sentiti emarginati: ma come, se il candidato vincente non ha l'imprimatur della sinistra, il voto non vale? Poi, per una di quelle strane alchimie della politica siciliana, la cosa si è risolta grazie all'intervento di Massimo IYAlema e di Enrico Letta.

Non trova soluzione, invece, il problema che il Pd si trascina dalla nascita: quello di non essere riuscito a mescolare due tradizioni e culture diverse. Se non vuole un partito perennemente diviso, Bersani deve scovare gli ingredienti per un mix in cui tutti si sentano alla pari: laici, cattolici ed ex comunisti. E, soprattutto, deve archiviare la pretesa di un'egemonia della sinistra che ha il sapore di un trapassato remoto che nell'anno 2012 si credeva morto e sepolto.

Corriere della Sera di domenica 18 marzo 2012

di Meli Maria_Teresa


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