lunedì 19 marzo 2012

SPOSIAMOCI TUTTI: LO VUOLE L'EUROPA


Ora l’Unione Europea, quel grande organismo
politico ed economico che non riesce
a sedare manco un conflitto,  

non riesce a cacciare despoti (se non quando sono decotti e non per interessi di vera democrazia) e nemmeno a evitare crisi economiche gravi (eccetto salvare le banche) ha preso un’altra importante decisione nel campo di quelli che si chiamano diritti e che riguarda quella che si chiama la morale. Pare dunque che lo scopo principale, o almeno quello che riesce meglio alla Ue, non è salvare la vita alla gente in guerra, né salvare i popoli dal baratro economico, ma sindacare sulle nostre scelte morali. E dunque hanno stabilito che anche l’unione tra omosessuali sia da equiparare al matrimonio. A me sinceramente me ne frega poco. Per me coloro che amano chiamarsi gay facciano quel che vogliono. Ci tengono tanto a sposarsi? Sai che divertimento.
Del resto, già Marx aveva scritto che l’attacco rivoluzionario doveva concentrarsi sulla famiglia per realizzare il suo paradiso in terra. Vedremo se ci sarà questo paradiso che da secoli ci promettono i suoi nipotini. Di sicuro, come ha paventato qualcuno si tratta di una ridefinizione in termini economici e sociali fondamentale, le cui conseguenze non sono facilmente immaginabili.
Con la parola “diritto” si è fatto passare semplicemente la trasformazione della diversità in uguaglianza. Il che annulla uno dei pilastri stessi del pensiero di genere, e soprattutto di ogni genere di pensiero. Se siamo tutti uguali e tutte uguali devono essere riconosciute dallo stato le relazioni, non si capisce perché non riaffermare il diritto alla poligamia, ad esempio, o a chiamare matrimonio una società per azioni. O, visto l’aria che tira dalle parti del pensiero posthuman, perché limitare agli animali di genere umano la possibilità di sposarsi? Non si hanno vere effusioni d’affetto tra umani e gatti, o tra umani e cavalli? Chissà. Facciamolo ‘sto matrimonio generale. Si proceda fino in fondo. Sposiamoci tutti con tutti. Diventiamo tutti parenti. Uno aveva detto: siete tutti fratelli. Abbiamo preferito essere tutti suocere, cognati...
Davide Rondoni
da Clandestinozoom

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