domenica 29 aprile 2012

I NUOVI UNNI SCRIVONO SUL "CORRIERE"

da "Il Cavallo Bianco"

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anche se arriveranno con carta e penna
e avranno l’aspetto serio e pulito dei chierici

da questo segno li riconoscerete
dalla rovina e dal buio che portano
da masse di uomini devoti al nulla..”
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da questa rovina silenziosa
dalla vita considerata una pozza di fango,

da un cuore spezzato nel seno del mondo,
dal desiderio che si spegne nel mondo;

dall’onta scesa su un Dio e sull’uomo,
dalla morte e dalla vita rese un nulla,
riconoscerete gli antichi barbari,
saprete che i barbari sono tornati.


Quando Chesterton dice che la caratteristica di questi uomini è essere devoti al Nulla, in fondo dice che per questi uomini non c’è nessun senso che si offra dentro al quotidiano lavoro dell’uomo, nell’amarsi di un uomo e una donna, nelle grandi esperienze della vita. Che cosa ne è allora dell’uomo? Che vive senza sapere perché vive, che esercita la sua libertà senza sapere perché è libero, che lavora senza sapere perché lavora, e alla fine muore senza sapere perché muore. Questo è l’uomo di oggi, che Benedetto XVI descrive ogni giorno nei suo in interventi, cercando di prendersene cura.

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