sabato 28 aprile 2012

NON VOGLIAMO ANIME BELLE

Da Clandestinozoom del 24 aprile
 
Un lettore si è arrabbiato perché abbiamo criticato la frase di Napolitano con la quale diceva che indegno di dirsi italiano uno che evade le tasse.


Ceausescu e Napolitano
 "Come si permette", dicevamo, uno che ha difeso l'invasione dei carri armati russi in Ungheria e la oppressione di quel popolo di dire chi è degno di dirsi italiano. A parte il fatto che grandi ravvedimenti - personali, quelli collettivi sono più facili - il Presidente non pare ne abbia fatti, il problema non è per noi attaccare Napolitano.

Ma l'uso di questo moralismo insopportabile per cui c'è chi dice chi è "degno" o no di dirsi italiano.
Non si tratta di attaccare Napolitano (semmai è lui il primo ad attaccare) né di difendere l'evasione. Si tratta di piantarla di fare i sacerdoti mentre si è politici. Da un politico non vogliamo giudizi sulla dignità. Ma questioni politiche e di diritto.
(Sia detto per inciso: dov'era Napolitano quando approvavano le leggi di finanziamento dei partiti? dov'era quando si consumavano le nefandezze di un sistema politico giudiziario che hanno prostrato la politica italiana? Dov'era negli ultimi 30-40 anni? Dov'era quando la sinistra italiana perdeva l'anima la cultura per ridursi a un sindacato di massa o a un partito radicale individualista? Troppo comodo cavarsene fuori e fare l'anima bella.)

Naturalmente quanto diciamo per il Presidente vale per tutti i politici che tendono a fare l'anima bella, cedendo a un ricatto moralista agitato da chierici e media mossi da interessi di potere evidenti e occulti
Dire che i politici devono essere onesti è scontato. Pensare che il governo degli onesti (o di coloro che i media dipingono come tali) sia di per sé indiscutibile è da dittatura.
dr

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