giovedì 5 aprile 2012

VIA CRUCIS


Scritto da Massimo Camisasca il 20 marzo 2012 ·

Via Crucis: il cammino di Gesù, libero e obbediente assieme, per compiere fino in fondo ciò che il Padre gli ha chiesto per noi. Vivere ogni venerdì, o quando ci è possibile, questo itinerario è partecipare a un evento che ci dà la vita e la spiega, permettendoci di attraversarla.
Raffaello il trasporto di Cristo

Itinerario degli occhi, della mente, dell’immaginazione: la Via Crucis è tutto questo. «Penetrare dentro quello che è accaduto». Nessuna parola, per quanto profonda o ispirata essa sia, deve sostituirsi al nostro sguardo, allo sguardo del nostro cuore, in questo andare dietro a Gesù che compie il suo cammino verso il Padre.

Nella Via Crucis troviamo le due grandi forze che conducono, dilaniano e infine unificano la vita: il peccato e l’amore. Troviamo la lotta tremenda che si combatte dentro di noi e attorno a noi. E la fiduciosa speranza di poter partecipare alla vittoria che Cristo ha conseguito.

Anche se una comprensibile ritrosia ci spinge a stare lontani dal cammino della croce, il desiderio avverte che non possiamo essere indifferenti di fronte a questo sacrificio nato da un invincibile amore per noi e che ci ha procurato l’immortalità, la luce, la gioia.

Chi vive la Via Crucis entra negli eventi di cui è tessuta nel profondo la nostra vita quotidiana e la nostra stessa esistenza sulla terra muta, aprendosi alla scoperta dell’unità della vita che la Passione, Morte e Risurrezione di Gesù hanno realizzato per ogni uomo.

A differenza del santo Rosario, la Via Crucis non ci parla della flagellazione di Gesù e della sua corona di spine. Condensa tutto nell’atto di condanna. Accompagnerà invece Gesù, passo dopo passo, sulla strada verso il Golgota, seguendo i Vangeli e anche delle pie tradizioni, là dove il Rosario parla solo di «salita al Calvario». Così le due preghiere si integrano e ci offrono prospettive diverse per stare vicini a Gesù nel suo sacrificio.

Non si può vivere la Via Crucis senza meditare la Sacra Scrittura e senza l’immedesimazione del cuore che avviene principalmente attraverso il canto e la preghiera silenziosa: senza entrare, insomma, nello sguardo di Maria. Se rimaniamo attaccati a Maria siamo condotti da lei sulla strada calpestata da Gesù, bagnata dal suo sangue, dal suo sudore, dalle sue lacrime.

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