martedì 26 giugno 2012

SALVIAMO LA FEDE PER RICOSTRUIRE LA SPERANZA


Martedì 26 giugno Benedetto XVI verrà nella nostra terra
per incontrare noi, feriti dal terremoto. Una visita
brevissima, in un’unica frazione, quella di Rovereto di
Novi.

Cosa può aver mosso il cuore del Papa a questo viaggio e
cosa muove il nostro cuore ad accoglierlo?

Si tratta, come sempre nella vita, di decidere se aprirsi ad un incontro, oppure no. Aprirsi a quelle domande ultime che il cuore, nella drammaticità o nella normalità dei nostri giorni, grida e che ciascuno in fondo può riconoscere vere anche per sé: su cosa appoggia veramente la mia vita? Da cosa si riparte per costruire?

Intanto ci può aiutare la saggezza con cui Guareschi,
attraverso gli occhi di Don Camillo, guardava la sua terra
colpita dall’alluvione: «Le acque escono tumultuose dal
letto dei fiumi e tutto travolgono. Ma un giorno esse
ritorneranno, placate, nel loro alveo, e ritornerà a
splendere il sole. E se alla fine voi avrete perso ogni cosa,
sarete ancora ricchi se non avrete persa la fede».

Don Ivan Martini, parroco di Rovereto, con il suo gesto
semplice ma non ingenuo, sacrificandosi per portare in
salvo la Madonnina, ci ha mostrato cosa significa amare la
Chiesa visibile, luogo di una speranza che non crolla,
perché fondata su una Presenza certa.

Accogliamo il Papa che viene per ricordarci Chi ci dà la
vita adesso, Chi ci dà il punto di appoggio sicuro per
affrontare questa situazione senza fuggire.

COMUNIONE E LIBERAZIONE

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