martedì 9 ottobre 2012

I DIRITTI UMANI CAPOVOLTI

CONTRO IL RELATIVISMO


Il libro è nato da due fatti: l’approfondimento del Senso Religioso di don Giussani e la collaborazione con il sito CulturaCattolica. it.
E’ un libro contro il relativismo, sulla necessità di riferirsi ad esperienze vere e significative per l’uomo, alla ricerca delle fondamenta di un diritto che parta dalla considerazione della dignità della persona e dalla ricerca del suo vero bene e che possa proporsi quale riferimento per i singoli ordinamenti positivi particolari
Il libro analizza le questioni più attuali e spinose per l’uomo affrontate dall’esperienza giuridica, sia italiana, che europea (CEDU e Corte di Giustizia): aborto come autodeterminazione, eugenetica, eutanasia, diritto alla neutralità dell’educazione, libertà religiosa negativa, presenza del crocifisso in ambienti pubblici, insegnamento della religione cattolica, etica laica pubblica..
Oggi assistiamo alla moltiplicazione dei diritti solo perchè rappresentano l’emersione di nuovi bisogni dell’uomo e di nuove istanze di autodeterminazione, da chiunque provengano, purchè libere e non condizionate.
Se una nuova pretesa emerge come voluta liberamente, l’ordinamento giuridico gliela deve riconoscere.
Non vi è più un giudizio sul contenuto dei nuovi diritti, su ciò che viene richiesto come diritto. Non si pone più l’accento sull’esigenza che la nuova istanza sia corrispondente o meno all’uomo per come è fatto e alla sua natura.
Questa caratteristica unisce le nuove conquiste sociali. Sono diritti che si reggono solo sulla convinzione che l’ordinamento giuridico non possa disconoscere ciò che viene liberamente scelto e voluto da ciascun soggetto, come monade a se stante, e che lo stato debba perseguire la mancanza di condizionamenti alla libertà di ciascuno.
Il libro cerca invece di mettere a fuoco il contenuto di questi presunti nuovi diritti e di giudicarli sulla base del principio di ragionevolezza.
Diritto è ragione. Diritto umano è ciò che è ragionevole per l’uomo, integralmente inteso come essere in relazione e - per usare il meeting - aperto all’infinito.

L’Autore affronta quindi ciascun nuovo presunto diritto, ripercorrendo la strada che l’ordinamento giuridico ha seguito per affermarlo (richiamando sentenze e norme) e mettendone in luce, per ciascuno, gli aspetti di irragionevolezza. Commenta quella sentenza che ha monetizzato l’autodeterminazione della donna ad abortire e che ha riconosciuto ai genitori il risarcimento dei danni per la nascita di una bimba non voluta. Ripercorre la vicenda drammatica di Eluana e come sia stato possibile arrivare alla sua morte pur in presenza di norme che la impedivano. Affronta il problema di una selezione genetica attuata di soppiatto mediante la diagnosi prenatale (pur impedita per legge, ma di fatto ammessa dalla giurisprudenza) e l’aborto terapeutico (era anche il contenuto di una mostra al meeting sul padre del genoma della sindrome di down. Lejeune); le conseguenze della fecondazione eterologa (non ammessa dalla legge 40 ma riconosciuta dai giudici). Commenta le sentenze in tema di matrimonio gay e le delibere sui registri delle coppie di fatto. Il caso europeo Lautsi contro Italia, per quanto riguarda il crocifisso nei luoghi pubblici. Le ultime sentenze amministrative, per quanto riguarda l’insegnamento della religione nelle scuole, ecc...

Il libro è diviso in due parti: una prima parte, più giornalistica ed espositiva, che evidenzia anche gli atteggiamenti oggi comuni che permettono la proliferazione di questi nuovi diritti (buonismo, indifferenza, un malinteso rispetto del diverso, laicismo, una malintesa tolleranza); la seconda, un po’ più tecnica, dedicata alle singole vicende e al loro commento giuridico.

 

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