domenica 30 dicembre 2012

BAGNASCO SIA PIU' PRUDENTE


Sinceramente credo ci vorrebbe e ci sarebbe voluta più discrezione da parte delle autorità ecclesiastiche, vaticane e non, nel fare interventi che possono essere letti come sostegno aperto per qualcuno. Non credo che il Papa voglia appoggiare un determinato partito o candidato. Quelli che sono a mediare tra lui e il resto della Chiesa e della società dovrebbero vivere con molta più prudenza questa responsabilità

UNA DOMANDA A MONS. LUIGI NEGRI

Un  argomento caro al Papa è quello del rapporto tra Chiesa e politica, intesa sia come realtà esterna che come potere interno alla stessa realtà ecclesiale. Benedetto XVI ha spesso richiamato i politici cattolici alla coerenza nella difesa di certi principi, di quelli “non negoziabili”, che sono pochi ma precisi.

Credo che la questione non sia meramente un problema di persone o di analisi strettamente politiche, ma di chiarezza su alcuni criteri per giudicare correnti, posizioni, programmi. Questi sono i valori non negoziabili. Un uomo politico può ricevere un appoggio significativo soltanto nel momento in cui si impegna a fare di essi il punto di vista di tutta la sua azione di governo. La politica non ha la mediazione come obiettivo, quello è l’incremento del bene comune. La mediazione deve essere solo un mezzo. Ma non è il fine.

In questi giorni, però, assistiamo a prese di posizione abbastanza esplicite che fanno parlare di vero e proprio “endorsement vaticano” verso determinate forze politiche… E’ di pochi giorni fa la dichiarazione, che ha suscitato disorientamento in molti cattolici, del presidente della CEI d’appoggio esplicito alla “salita” in politica con una lista propria ed entro certe alleanze del premier Mario Monti.

Sinceramente credo ci vorrebbe e ci sarebbe voluta più discrezione da parte delle autorità ecclesiastiche, vaticane e non, nel fare interventi che possono essere letti come sostegno aperto per qualcuno. Non credo che il Papa si voglia esprimere nel senso di appoggiare un determinato partito o candidato. Quelli che sono a mediare tra lui e il resto della Chiesa e della società dovrebbero vivere con molta più prudenza questa responsabilità.

 

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