sabato 30 marzo 2013

PADRE ALDO TRENTO


Cari amici, buona Pasqua!

Che bello e che grazia il dono di Papa Francesco che ogni giorno ci stupisce concretamente con il suo modo di essere di fronte alla realtà mostrandoci cosa significa la passione per Cristo e quindi per l’uomo. La sua insistenza continua sulla misericordia divina non può non riempirci di gioia, perché solo colui che entra in questo abbraccio divino pieno di misericordia può entrare nel cuore dell’uomo abbracciandolo. Per me che ho la grazia di condividere tutto con i poveri, questa Pasqua è un grande conforto, grazie alla testimonianza del Papa, che vuole ricondurci all’essenzialità del Vangelo. Guardare negli occhi Gesù per vivere commossi davanti agli occhi sofferente dell’uomo che implora aiuto. Non solo l’uomo delle favelas che riempie l’ospedale o le case degli anziani o dei bambini, ma anche l’uomo depresso che mi scrive disperato dall’Italia chiedendo una preghiera o una piccola parola di conforto. Nel mio recente viaggio in Italia, per motivi di salute, ho incontrato una persona con tre figli che avvicinandosi mi ha detto; “Padre, grazie per la compagnia che mi fa attraverso la sua lettera a Tempi, perché mi aiuta a lottare contro una depressione che mi tormenta da anni”. Sorpreso non seppi che dirle se non che pregherò per lei e che sono felice se ero utile per la sua vita. Prima di andarsene mi ha messo fra le mani una busta dicendomi: “Padre, non sapendo come ringraziarla ho pensato di regalare ai suoi poveri lo stipendio di marzo. Ho visto riaccadere il fatto evangelico dell’obolo della vedova. È proprio bello vivere solo per Gesù, perché si sperimenta una grande tenerezza per se stessi, una grande ironia rispetto ai propri limiti e per conseguenza una tenerezza e ironia verso gli altri. Voler bene e voler il bene per gli altri è l’avventura che devono fare seguendo il Santo Padre. Lo auguro a ciascuno di voi amici cari.

Con affetto,

P. Aldo

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