mercoledì 15 maggio 2013

LA PREISTORICA BOLDRINI, IL DOPPIO BIDONE DI BERSANI


Bersani ci ha rifilato un vero bidone, imponendo una donna senza voti e con idee vetuste

Boldrini, sinistrismo di maniera privo di qualsiasi fierezza

di Gianfranco Morra

La scelta di una donna come presidente della camera ci aveva fatto bene sperare, soprattutto noi emiliani, che ne abbiamo avuta una, Nilde Jotti, che ha battuto tutti gli altri. Invece ogni giorno, quando sentiamo quello che ci dice, ci sembra di trovarci ad un mercato delle pulci, dove vendono le cose vecchie. E sia detto con tutto il rispetto per una che crede in ciò che fa e rivela disponibilità e anche coraggio. E che si mostra gradevole ed educata, anche se ripetitiva nei luoghi comuni.Sono le sue idee, la sua concezione della vita che puzzano di stantio. In primo luogo il suo sinistrismo di maniera, privo di fierezza rivoluzionaria e decaduto a risentito lamento. Le sue dichiarazioni all'indomani del ferimento dei carabinieri sono state di un piatto convenzionalismo e di un comodo cerchiobottismo. Da un lato i poveri militari feriti, dall'altro il dramma dello sparatore, la sua disperazione: «Bisogna capire come ci si è arrivati. L'emergenza lavoro fa sì che la vittima diventi carnefice».
Un carnefice non proprio assolto, ma non poco giustificato. Senza chiedersi se a quella situazione disperata non ci sia arrivato anche per sua colpa. Mentre il servitore dello Stato colpe non ne ha proprio, faceva sino in fondo il suo dovere per un irrisorio compenso e ora rischia, se non di morire, di restare paralizzato. Una visione distorta della realtà, che poteva essere credibile mezzo secolo or sono, quando ancora tiravano i miti dei poveri e degli umili.A questa «vecchiaia» la presidentessa ne aggiunge una seconda, che le deriva dalla attività svolta (per filantropia, non ne dubitiamo) nell'assistere i profughi dei due emisferi. Tutti concordano che nel momento attuale il loro dramma, per fame, epidemie, miseria, guerre, sia tale, che richiede un impegno notevole di tutti i paesi ricchi. Ma anche qui negli emisferi della Boldrini alberga la confusione. L'assistenza e l'accoglimento dei profughi vanno fatte secondo una precisa pianificazione, che salvaguardi la sicurezza nazionale e non danneggi la nostra economia.
È del tutto evidente che proprio la mancanza di questa pianificazione ha prodotto gravissimi problemi nel nostro paese: come i conflitti di integrazione, l'aumento della criminalità, la continua crescita delle spese per l'assistenza, la perdita di posti di lavoro e l'aumento della disoccupazione, soprattutto giovanile. Era del tutto evidente che milioni di migranti avrebbero sostituito nel lavoro altrettanti cittadini italiani. Come sta accadendo in tutti i paesi europei, che infatti introducono criteri sempre più restrittivi per accoglierli, anche quelli dei paesi europei.Le proposte fatte dalla Boldrini vanno nel senso di accogliere largamente e di accelerare e facilitare la concessione di cittadinanza agli esuli. Quasi che per lei fossero più importanti dei cittadini italiani, oggi sempre più poveri e privi di lavoro. Anche qui, idee vecchie. Di quando si diceva che la mano d'opera extracomunitaria avrebbe risolto il problema dell'industria, che non trovava lavoratori. Oggi è vero esattamente il contrario. Ma in ciò le due orecchie di sinistra della Boldrini non ci sentono proprio.
E «vecchia» anche per una terza ragione: il suo femminismo poteva andare bene per sua madre, in un periodo in cui veramente il gap tra i due sessi e la supremazia dei maschi erano evidenti. Oggi non è più così, tanto che tutte le femministe intelligenti hanno adeguato e ridimensionato la loro lotta. Esse non propongono più, contro la prima donna casalinga, la seconda donna ribelle, ma un terzo modello di donna libera e attiva non contro il maschio, ma al suo fianco: «protagonista, non antagonista» (Ratzinger). Come oggi accade in tutti i paesi industrializzati.
L'intervista, data l'altro giorno dalla Boldrini a un grande quotidiano, è una stentorea e fiacca ripetizione dei luoghi comuni del più obsoleto femminismo. Sia chiaro che ha ragione quando si lamenta dei messaggi volgari, quasi sempre giocati sul sesso, che vengono messi nel web con espressioni e immagini offensive nei suoi confronti. E fa bene a chiedere interventi che li frenino. Quelle volgarità a lei dirette partono soprattutto dalla destra, ma non si rivolgono solo alle donne, bensì anche agli uomini che fanno politica. Non è un caso che il più bersagliato sia proprio un uomo un po' machista come Berlusconi. E non certo da destra.Ma concluderne che «sono minacciata perché sono donna» e derivarne una lamentazione sulle povere donne perseguitate dal machismo è un vecchio vizio del femminismo del passato, risentito e aggressivo. Ed è arbitrario collegare quei messaggi al cosiddetto «femminicidio», una piaga crescente che occorre frenare con decisione. È senza dubbio gravissimo che tante donne vengano uccise per conflitti familiari e di coppia dai maschi; meno spesso, ma accade anche il contrario. E se a Urbino un amante deluso ha sfatto sfregiare la partner con l'acido, a Roma, vedi caso, è accaduto esattamente il contrario.
Da poco la Boldrini è stata eletta. Bersani ce l'ha data, guai a chi la tocca. Ma ci ha dato un doppio bidone. Ha scelto una giovane, ma le sue idee giovani non sono proprio, anzi sono miti superati. E doveva rappresentare non la politica, ma la società civile. Mentre non è così: è una ultrapolitica, che proviene dal Sel, il più ideologizzato e preistorico di tutti i partiti del parlamento.

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