mercoledì 12 giugno 2013

LA DIMENTICANZA


Gli editoriali di SamizdatOnLine

A Piacenza un bimbo è morto in auto, dimenticato dal padre. Così la notizia. Pregherò per loro.
Non e’ la prima volta che accade, in altri tempi si accusava il ritmo del mercato e della produzione, oggi si parlerà di ansia da crisi – osserva Canziani un neuropsichiatra “Non e’ detto che il nuovo ordine sia compatibile con l’equilibrio mentale” già ma cosa mi da quest’equilibrio?
Cosa supera questa dimenticanza in cui tutti stiamo sprofondando e di cui questo caso non è che la punta di un iceberg?
Dare spazio al Mistero che c’è in ogni attimo, potrebbe essere la risposta, questo Mistero che la fretta e l’ansia scavalcano, questo Mistero che ha un volto, questo Mistero in cui ci si può riposare come fece Giovanni apostolo sulla spalla di Cristo. “Cercate sempre conforto nella compagnia di coloro che vi aiuteranno a guardarvi con gli occhi di Dio.”
Mi sono ricordato di un fatto simile accaduto a Catania nel 1998, Don Ventorino fece l’omelia al funerale.
OMELIA PER IL FUNERALE DI ANDREA

Ogni avvenimento umano ci mostra in sé il volto del Mistero in modo così inesauribile, da sembrare immediatamente incomprensibile.
Uno sguardo lungo, attento, guidato, docile ci consente a poco a poco di inoltrarci nella sua realtà.
Questo avvenimento, che celebriamo questa sera, avrebbe bisogno di uno sguardo più maturo e più santo del mio per essere penetrato nel suo significato
Per voi, S. e G., è cominciato un cammino senza fine: ogni giorno vi chiederete perché è accaduto.
Voglio dirvi solo due cose.
La prima. Ricordatevi che il cuore del cristianesimo è in un Padre che è Dio, che piange la morte di Suo Figlio sulla Croce e in una Madre umanissima e dolorante, che ha dato carne al Figlio di Dio e che sta ai piedi di questa croce, affranta e invecchiata dal dolore.
Questo avvenimento, che è al centro della storia dell’uomo, in qualche modo si ripete in ogni avvenimento umano di gioia e di dolore, di nascita e di morte. In ogni avvenimento accade qualcosa: Dio fatto uomo, con l’uomo muore e risorge, e così è per questa nascita e per questa morte.
La seconda cosa che voglio dirvi è questa: cercate di guardarvi, lo dico in particolare a te S., come vi guarda Dio. Dio vede in voi due genitori che hanno voluto la vita di Andrea, lo hanno fatto nascere, lo hanno amato e così hanno consentito che la sua vita avesse il suo compimento, nel vedere Dio. Il compimento della vita dell’uomo, infatti, è nel vedere Dio, perché l’uomo è desiderio di vedere Dio. Andrea vede Dio.
Non fermatevi mai a guardare solo un particolare: ciò che ha procurato la morte di Andrea. La verità è nella totalità della realtà: così la vede Dio e perciò è più giusto di tutti gli uomini.
Quel particolare non va dimenticato, va espiato nel dolore; ma non è la verità del vostro rapporto con Andrea, non fa giustizia delle cose. Ricordatevelo sempre. Tu, G., devi essere la memoria di S.. Dio vi guarda con uno sguardo carico di tenerezza e di misericordia e perciò di verità. Egli solo comprende tutto, perché Egli solo è tutto in tutto.
Cercate sempre conforto nella compagnia di coloro che vi aiuteranno a guardarvi con gli occhi di Dio. Io desidero essere uno di questi.


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