domenica 25 maggio 2014

“POUR SE POSER, IL S’OPPOSE”.

ARCHIVIARE GIUSSANI ?

In un articolo pubblicato sul “sussidiarionet” Massimo Borghesi, ciellino romano, tratteggia il futuro di unh movimento di Cl che dovrebbe avere– lo dice testualmente – “una prospettiva che non ha bisogno di ‘opporsi’ per ‘porsi’ ”.
A lui risponde con un articolo infuocato Antonio Socci, oggi su Libero.
Ecco la parte finale dell’articolo.



Ne conosco già tanti di cristiani “borghesi”, che amano starsene in poltrona. Ma qualunque ciellino sa bene che una delle frasi storiche di don Giussani, per descrivere l’irrompere del cristianesimo, dice l’esatto contrario: “POUR SE POSER, IL S’OPPOSE”.

Giussani ripeteva questo motto “per sottolineare che bisogna avere coscienza di sé ed essere se stessi per diventare attori, fattori incidenti sul mondo”, scrive Alberto Savorana nella sua “Vita di don Giussani”, indicata come testo ufficiale da don Carron.

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Anni dopo Giussani spiegherà:
“E’ quella famosa frase che abbiamo citato tante volte: ‘Pour se poser il s’oppose’, per porsi uno si oppone. Se non c’è il senso della responsabilità rischiosa, perciò se non ci sono il giudizio e la volontà e l’affettività per andare contro, per cambiare – perché ‘andare contro’ vuol dire ‘cambiare’ – ciò che c’è, ciò che mi si oppone (…), se non ho questa responsabilità, cioè se io non sono presente all’ambiente, la libertà diventa un ‘sogno di una notte di mezza estate’ che il vento soffia via. E dopo viene l’anoressia dell’umano”.

Aggiungeva:
“Il mondo adesso è pieno di anoressici dell’umano: per il potere. Ma come si fa a liberarsi a questa soggezione al potere che ci mette in anoressia? Bisogna opporsi, cioè bisogna porsi con tale consapevolezza, giudizio e affettività, con tale libertà reale, che si cambi o si cerchi di cambiare quel che ci sta davanti (…). Per questo il potere odia la libertà. Ciò sta avvenendo in Occidente in una forma tragica e umanamente più deleteria di come sia avvenuto in Russia sotto Lenin e Stalin. Perché in Occidente è tutto liscio”.

E’ stato Cristo stesso a “opporsi” fin dall’inizio, quando ha fatto irruzione come Luce nel Regno delle tenebre (Gv 1). Nella perdizione originale del mondo.
Infatti appena nato già il potere cercò di massacrarlo. Disse: “non sono venuto a portare la pace, ma la spada” (Mt 10, 34).
La spada della verità.
Per Borghesi invece non ci si deve “opporre”, e prefigura per CL una fuga in quella “scelta religiosa” dell’Azione Cattolica degli anni Settanta contro cui sempre Giussani si batté, strenuamente, mentre il resto del mondo cattolico – sparito dalla scena pubblica – si arrendeva alla dominante ideologia radical-marxista.

SCELTA RELIGIOSA ?

Giussani, in anni recenti, ha ricordato così quei turbolenti anni Settanta in cui noi ciellini venivamo misconosciuti dalle curie e sprangati nelle scuole e nelle università:

“La formula ‘scelta religiosa’ si aggancia al periodo in cui, di fronte a tutti i problemi politici – diretti e indiretti:indiretti come l’aborto, come il divorzio; diretti come la scelta del partito -, tutte le associazioni cattoliche – tutte!- hanno detto: ‘Noi siamo qui per educare il senso religioso degli uomini, perciò noi guardiamo soltanto la religiosità.Queste cose non ci interessano’. E siccome anche l’aborto e il divorzio sono cose ‘non religiose’, allora non si interessavano né di divorzio, né di aborto. Invece noi dicevamo: ‘Tutto c’entra con la religiosità’, perciò ci interessavamo di tutto”.

La profetica posizione di Giussani per cui Gesù Cristo c’entra con tutto e tutto illumina e vivifica, fu subito riconosciuta e abbracciata da Giovanni Paolo II, appena eletto, e diventò la posizione di tutta la Chiesa.

Su questa intuizione è rinato il cattolicesimo italiano con tanti nuovi movimenti e realtà ecclesiali. Come cattolicesimo di popolo.

Chi ritiene che papa Francesco voglia smentire il magistero precedente su questo si legga ciò che ha detto, il 3 maggio scorso, nell’incontro con l’Azione Cattolica, durante il quale ha lanciato un accorato appello a non rinchiudersi in quello che ha definito “intimismo disgustoso”.(link)
Occorre “uscire, andare per le strade delle vostre città e dei vostri Paesi, e annunciare che Dio è Padre e che Gesù Cristo ve lo ha fatto conoscere, e per questo la vostra vita è cambiata”.
Occorre che i laici assumano pienamente il loro compito della “trasformazione della società per orientarla al bene”.
Questo è il compito di CL e dei cristiani.


 http://www.antoniosocci.com/

http://w2.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2014/may/documents/papa-francesco_20140503_azione-cattolica-italiana.html

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