mercoledì 2 dicembre 2015

UN VERO PASTORE


Mons. Galantino ha messo la parola fine al “caso” di Mons. Negri, il vescovo di Ferrara. In una sua intervista rilasciata a Zenit, Galantino ha affermato di "considerare il caso chiuso, in quanto mons. Luigi Negri ha assicurato di non aver detto quelle frasi: io non posso che credergli".
Resta una profonda amarezza per la pessima nota di Comunione e Liberazione, che si è affrettata a prendere le distanze – persino umane - da Mons. Negri, in un testo inviato al Fatto Quotidiano. Perché prima ancora di indignarsi per i metodi da stato di polizia con i quali l’arcivescovo è stato messo nella rete del colossale sputtanamento mediatico, ci si è affrettati a prendere le distanze dalle sua parole? Prim’ancora di sapere se fossero vere? Una dolorosa mancanza di fraternità per chi appartiene ad un Movimento come quello fondato da don Giussani. Purtroppo lo stesso che accadde con Formigoni (che al momento non risulta ne condannato nè in carcere) e ora si ripete con Negri.

Noi stiamo dalla parte di Negri: difendere un vescovo come Negri significa difendere un uomo libero che ha a cuore il suo popolo. Un uomo che ha già dato e continuerà a dare tutta la sua vita a Cristo, alla sua Chiesa e a CL, in totale e sincera obbedienza, un prete che ha il  dono della chiarezza, e che in questi anni ha tuonato contro le spinte eretiche nella Chiesa e ha messo in guardia contro l’offensiva laicista e atea che minaccia vescovi e fedeli. Ed è per questo che è finito nel mirino della massoneria, del mainstream mediatico e dei raccoglitori di cacca del Fatto e di Repubblica in servizio permanente effettivo contro la Chiesa Cattolica.

Ad maiora, mons. Luigi.

IL CROCEVIA



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