martedì 28 giugno 2016

BREXIT: UN VOTO CONTRO IL CENTRALISMO TECNOCRATICO-PROTESTANTE

 | 26 Giugno 2016

Qual è stata la sua prima reazione alla Brexit?
La mia reazione immediata? Mi sono detto: è la fine di una “nomenclatura” che sta “vessando” gran parte della popolazione nel mondo ed in particolare in Europa. Una classe dirigente senza il senso del bene comune, tecnocratica, che voleva fare un supergoverno mondiale secondo i diktat di Kissinger negli anni Settanta.
C’è anche una sola, grave conseguenza economica che l’Italia ha già ricevuto o che dovrà  sopportare nel medio termine?

Grave, no, direi nessuna. A brevissimo solo speculativa. A medio termine, direi, ci sarà un cambio di classe di governo. E, se questa sarà appena, appena capace: rinegozierà Maastricht e cancellerà il fiscal compact. Oppure in Europa resterà solo la Germania. Se ciò non avviene, l’Italia diventa una regione tedesca e sarà costretta a divenire, in più, luterana…Vedremo che succederà il 31 ottobre alla commemorazione di Lutero!
Perché i tecnocrati di turno non hanno digerito gli esiti del referendum inglese, contestando la possibilità stessa del voto democratico? Forse perché quel voto rappresentava un colpo inflitto al mito del progetto europeo?
No, non credo sia stato il progetto europeo ad essere stato bocciato. Sono stati bocciati proprio i tecnocrati europei. Perciò sono indignati! E spiegano che non si possono fare referendum per una scelta di questa importanza. Miopi!
Del resto questa Europa è nata senza avere una base di principi comuni, ma nel mero sogno di una moneta unica. Il nostro destino è un’economia capitalista luterana?
Lo sarebbe stata quasi certamente. La Brexit apre nuove prospettive. Ma, se ci pensiamo bene, il sogno non era la moneta unica. Questa è un mezzo che accentra il potere necessariamente e rende irreversibile il progetto. Sempre più spesso penso che il vero sogno fosse una religione comune. E vi eravamo molto vicini…
Il tema dell’immigrazione è stato forse il principale motivo che ha spinto gli inglesi a votare per la Brexit. Adesso cambierà qualcosa in materia a Bruxelles?
Non lo so. So solo che, se non cambia, si rischiano moti di piazza, guerre civili…
L’Europa è diventata di fatto un superstato saturo di burocrazia e regole. È stata quest’indole ad aver eccitato sentimenti di diffidenza e allontanamento dal fantomatico ‘europeismo’?
No, non penso. Piuttosto credo sia stata la mancanza di valori comuni. Qualcuno pensa veramente di cambiare in vent’anni le radici cattoliche (non dico più cristiane!) della civiltà occidentale? Ma hanno mai pensato Chi ha immaginato la civiltà?
‘L’Europa unita’ è sempre stata una religione. Ora che Londra l’ha abbandonata, ci sarà, come piace ripetere alla stampa, “un rischio nazionalismi”? Sarebbe un dramma?
È incredibile l’incapacità di riconoscere gli errori fatti e di tacciare come populismo nazionalistico un voto contro un centralismo dittatoriale tecnocratico-protestante. E soprattutto, fallito, con conseguenze tragiche. Il dramma è che non l’hanno capito. 
Il voto referendario ha decretato la fine di quest’Europa sottratta alla concorrenza istituzionale, vittima del politicamente corretto, dell’assistenzialismo, dell’ingerenza nell’educazione familiare, dell’ottusità dei tecnocrati? O meglio, se non cambia in questa direzione, è destinata a fallire definitivamente?
Direi di sì. Ma solo se non cambia immediatamente la classe dirigente burocratica europea. Altro che il leader della Gran Bretagna!  Dovrebbero dimettersi subito tutti i vertici della burocrazia europea, il presidente e tutti i vertici delle Commissioni. Dobbiamo salvare il vero grande progetto europeo di Monnet, Schuman, De Gasperi, Adenauer, Spaak … Quelli sono i veri padri traditi dell’Europa in cui crediamo.  
L’ex premier Mario Monti ha detto “sono contento che la nostra Costituzione, quella vigente e quella che forse verrà, non prevede la consultazione popolare per la ratifica dei trattati internazionali”. Lei cosa ne pensa? Si può parlare di limiti della nostra Carta?

Credo che, purtroppo, un uomo della sua intelligenza, non abbia capito quasi nulla di quello che sta succedendo, e non si prenderà mai le responsabilità del suo operato e delle sue dichiarazioni. E dire che un tempo ho avuto per lui grande considerazione… Più che dei limiti della Costituzione ciò che va valutato sono i limiti dell’uomo che viene indicato come modello. Il ‘nuovo ordine mondiale’ ha fallito in tutto, tranne che nella riuscita della relativizzazione della fede cattolica e dei suoi valori.  Scommettiamo che ci salveranno gli atei saggi?

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