giovedì 6 ottobre 2016

UN POPOLO IN CAMMINO

Un popolo in cammino
          (Verso l’abbazia del Monte di Cesena)
FRANCO CASADEI

  Pellegrinaggio di Comunione e Liberazione 
alla Porta Santa della Misericordia all’’Abbazia di Santa Maria del Monte di Cesena,
                1 ottobre 2016

In alto a dx l'Abbazia del Monte

Un popolo di padri e madri
con i neonati in braccio o sopra i passeggini,
ragazzi e ragazze ancora in fioritura
e nonni bianchi e anche un po’ piegati.

Una folla in cammino
 in questa terra di transito e di prova
  ̶  gli uomini tutti sono stranieri in questa vita  ̶
si fa pellegrina verso l’abbazia del Monte,
dove la casa della Madre di tutti e di ciascuno
dall’alto veglia e protegge la Romagna.



In coro si prega e si canta in lenta processione,
riconoscenti delle grazie ricevute,
mendicanti di misericordia per una vita di cadute
e di luce per quanto ancora avvolto nel mistero.

Ascendere passo passo in lunga fila
alle pendici dei colli che abbracciano Cesena,
ammirarne il verde degli orti e dei giardini
e man mano aprirsi agli occhi
i crinali dei monti più lontani
i vigneti e le case contadine
i profili di monasteri benedettini
e dei conventi francescani.


A poco a poco fa bella vista di sè Cesena
adagiata tra 'l piano e 'l monte,
la Rocca dei Malatesta, il suo bastione
e i campanili a guardia di tetti e case.

E Bertinoro che vigila su questa terra romagnola
e il suo ultimo lembo di pianura.
Lontano, là all’orizzonte infinito il mare
che nei giorni di chiaro
regala il bianco delle vele.


           

Cari amici,
                    mi permetto di inviarvi una riflessione in versi sul pellegrinaggio di sabato pomeriggio al Monte.
Per me una esperienza straordinaria, di fede e di comunione in un contorno paesaggistico che ha dato al gesto ulteriore suggestione.
Cesena è apparsa in tutta la sua bellezza: le colline, il verde, la Rocca, 4 fra conventi e monasteri, i campanili delle nostre chiese e, lontano, oltre l’ultimo lembo di pianura, il mare.
Grati a Dio di tanta sovrabbondante bellezza.

Franco Casadei

Le foto sono di Giorgio Marini


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