giovedì 8 marzo 2018

IL VOLANTINO DI CL SUL REFERENDUM IRLANDESE PER INTRODURRE L'ABORTO


PER CHI VOTERANNO I CIELLINI IRLANDESI?
Nel vangelo, spesso gli uomini fanno a Gesù delle domande, a volte sincere a volte tendenziose: “che cosa devo fare per avere la vita eterna?”, “qual è il più grande comandamento?”, “chi è il mio prossimo?”, “quante volte devo perdonare?”, “è lecito o no pagare il tributo a Cesare?”, “Mosè ci ha ordinato di lapidare donne come questa, tu che ne dici?” ...
Gesù risponde sempre. Risponde in un modo che spiazza l'interlocutore,  giudica e corregge (talvolta persino rovescia) la logica della domanda, ma risponde. Non dice mai, come farebbe un politicante, che “il problema è un altro”. Gesù sta alla realtà. Ci sta in un modo talmente forte e unico da manifestare a chi crede in Lui che la realtà è Lui stesso. Come dice san Paolo, in uno dei versetti più importanti di tutto il Nuovo Testamento: le cose di cui ci preoccupiamo noi  «sono ombra delle future; ma la realtà invece è Cristo!» (Col 2,17). (...) 
Qualche giorno fa, un amico mi ha segnalato questo volantino con cui la comunità di Comunione e Liberazione in Irlanda interviene sul referendum che in quel paese deve svolgersi fra due mesi. Il testo si può leggere sulle news del sito di CL
Da quel che ho capito, in Irlanda fra due mesi si deve decidere se abrogare un articolo della costituzione che garantisce il diritto alla vita del concepito, principio in base al quale attualmente l'aborto è permesso solo in caso di pericolo di vita per la madre. In sostanza, si tratta di dire sì o no all'aborto sostanzialmente libero e legale come nel resto d'Europa, perché è scontato che la legge che si farà dopo l'eventuale abrogazione del vincolo costituzionale sarà in linea con la legislazione degli altri paesi
La domanda che un irlandese oggi può farsi è dunque: “come devo votare?” E la domanda che può rivolgere agli amici di Cl è: “voi che cosa dite?” “Voi come votate?” Questa è la realtà, non dico che sia tutta la realtà, ma sicuramente è un pezzo di realtà ed è con questo che bisogna fare i conti.
Ho letto e riletto il volantino: ci sono molte belle parole, si dicono tante cose, ma non c'è nessuna risposta a queste domande. Si dice che i referendum sono divisivi, si osserva che un tempo la risposta sarebbe stata evidente ma oggi non lo è più e si invita a chiedersi perché, si afferma che l'importante è lasciarsi provocare da questa e da altre domande fondamentali, si attende che «il chiasso del referendum» sia passato per poter sentire meglio il battito del «cuore che supplica per un significato», si conclude che comunque bisogna dialogare, eccetera eccetera ... ma non si risponde alla domanda.
Gli estensori del volantino andranno a votare? Voteranno sì? Voteranno no? Pensano che votare in un modo oppure nell'altro sia indifferente, o poco rilevante? Chissà!
Mi chiedo se questo sia “stare alla realtà”.
LEONARDO LUGARESI

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