mercoledì 23 gennaio 2019

UNA CAMPAGNA DI ODIO E DI DIFFAMAZIONE ANTICRISTIANA IN AMERICA


DOPO LA MARCIA PER LA VITA A WASHINGTON, D.C.
 vedi il video nel post del CROCEVIA precedente

Qui se ne è parlato poco, ma qualche giorno fa negli Stati Uniti è successa una cosa che dovrebbe interessare anche noi. Un gruppo di studenti di una scuola cattolica di Covington (Kentucky) che avevano partecipato  alla Marcia per la Vita tenutasi il 18 gennaio scorso a Washington (una cosa imponente, oltre 200.000
persone, pressoché ignorate dai grandi media naturalmente ), sono stati fatti oggetto – sull'unica base di un video circolato in rete, in cui si vedeva un anziano native american che suonava un tamburo davanti ad alcuni di loro che sembravano ridere di lui – di una gigantesca  campagna di odio e di diffamazione promossa dal sistema mediatico statunitense, in massima parte dominato da un'ideologia ormai apertamente ostile al cristianesimo.
Accusati di razzismo, coperti di infamia, minacciati di ogni sorta di sanzioni, in breve apertamente e spudoratamente perseguitati, questi ragazzi (dei minorenni, non dimentichiamolo), sono invece risultati ben presto le vittime di una mostruosa montatura, che per fortuna in questo caso è miseramente crollata nel giro di pochi giorni.
Nick Samdmann col berrettino trumpiano
che ha scatenato l'odio ideologico
 Sono saltate fuori documentazioni filmate inoppugnabili, da cui emerge che: a) che i ragazzi della scuola cattolica non stavano facendo nulla di male, ma aspettavano tranquillamente i pullman per tornare a casa; b) che era stato invece un gruppo di Black Hebrew Israelites ad aggredirli verbalmente con pesanti insulti, quelli sì razzisti ,a cui i ragazzi avevano risposto molto civilmente limitandosi a cantare alcune canzoni della loro scuola; c) che il nativo americano del primo video era andato di sua iniziativa a provocare gli studenti (un vecchio che provoca dei ragazzini!) suonandogli il tamburo a poche centimetri dalla faccia, ed anche in questo caso la reazione, in particolare quella del ragazzo ripreso in primo piano nel video che ha innescato il caso mediatico – ragazzo che è stato messo alla gogna con nome e cognome e minacciato (ripeto: un minorenne!) – non può che definirsi corretta, se non addirittura esemplare.
Il diavolo – che qui è obbligatorio citare, perché quell'ideologia è davvero satanica – fa le pentole e (non sempre) i coperchi: la verità è venuta a galla quasi subito e, dei tanti (quasi tutti, bisogna dire, di qualsiasi parte e schieramento) che erano subito saltati addosso ai Covington kids, molti (ma non tutti!) hanno dovuto ritrattare e chiedere scusa.
Scandalizza che non lo abbia fatto il loro vescovo, almeno stando a ciò che si può leggere qui: https://www.lifesitenews.com/news/covington-bishop-continues-to-condemn-catholic-students-despite-videos-prov
Se il sale perde il sapore, a che serve?
Se il sale perde il sapore, a che serve? A che serve una chiesa terrorizzata dall’ideologia dominante e sempre pronta a prender per buono quel che il sistema mediatico spaccia?
P.S. Qui si può leggere un’onesta ammissione di colpa e una descrizione del comportamento schifoso di giornalisti e personalità pubbliche in questa vicenda: https://catholicherald.co.uk/commentandblogs/2019/01/22/dear-covington-boys-everyone-failed-you/?platform=hootsuite.
Sottolineo un particolare: gli incolpevoli ragazzi della scuola cattolica di Covington sono tuttora sotto la concreta minaccia di subire ritorsioni nella loro vita privata (ad esempio per quanto riguarda il loro futuro accesso all’università).
LEONARDO LUGARESI

Covington Kids
Nota: Il vescovo cattolico della diocesi di Covington (Kentucky) Mons. Roger Joseph Foys ha scritto una lettera di condanna contro gli studenti cattolici della sua diocesi che sono stati al centro di una tempesta di media questo fine settimana con accuse che si sono rivelate false e diffamatorie, davanti al Lincoln Memorial di Washington, DC 
"Condanniamo le azioni degli studenti della High School cattolica di Covington nei confronti di Nathan Phillips in particolare, e dei nativi americani in generale, il 18 gennaio, dopo la Marcia per la vita, a Washington, DC".  Il vescovo e l'amministrazione scolastica hanno affermato che la questione è "indagata". Hanno aggiunto che avrebbero "preso le misure appropriate, fino all'espulsione inclusa".

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