venerdì 29 marzo 2019

CULTURA DELLA MORTE



Nel Vermont la peggiore legge degli Stati Uniti cancella il diritto alla vita fino al nono mese

«Ogni individuo (sic!) che resti incinta ha il diritto fondamentale di portare a termine una gravidanza, di dare alla luce un bambino o di praticare un aborto»

"Nessuna autorità statale o locale potrà perseguire un individuo per avere indotto o eseguito oppure tentato di indurre o di eseguire l’aborto [nel corpo] di quell’individuo". Con un tratto di penna, il legislatore dello Stato del Vermont (nordest degli Stati Uniti) ha cancellato il diritto di vita di tutti i nascituri fino al nono mese di gravidanza.


Lo Stato del Vermont ha detto sì alla peggior legge sull’aborto di tutti gli Stati Uniti, della loro storia e dunque della storia umana. Lo ha fatto mercoledì 20 febbraio, di sera, ora locale, approvando, nel modo più democratico possibile, visto che in democrazia si vota anche su tabù come l’intangibilità della vita umana innocente, la proposta di legge H57.

Che sia la legge peggiore lo dice la legge stessa: «Questo disegno di legge propone di riconoscere come diritto fondamentale la libertà di scelta riproduttiva e di vietare a qualsiasi entità pubblica di interferire o di limitare il diritto di un individuo a porre termine alla propria gravidanza». Non lo si può tradurre letteralmente perché in italiano diventerebbe cacofonico, ma il testo originale è ancora più cinico e metallico: parla di «[…] the right of an individual to terminate the individual’s pregnancy», «[…] il diritto di un individuo a terminare la gravidanza di quell’individuo». La medesima noncuranza con cui spegniamo il televisore alla sera, nascosta dietro il paravento del “faccio quel che mi pare”

Questa del Vermont è la legge peggiore degli Stati Uniti perché è peggiore della legge varata dallo Stato di New York che già era la legge peggiore di tutte. Approvata il 22 gennaio scorso nell’anniversario esatto della legalizzazione dell’aborto a livello federale nel 1973 , la legge dello Stato di New York mantiene infatti almeno formalmente il limite dell’aborto alla 24esima settimana benché introduca la liceità ferale di andare oltre nei casi in cui la salute della madre sia a rischio. Tutti sanno che è solo il modo per spalancare le porte all’aborto disinvolto fino al nono mese, ma se non altro c’è un po’ di tattica.
la lobby PLANNED PARENTHOOD 

La legge del Vermont non si trincera nemmeno dietro a mezza scusa, non sfoggia neanche un po’ di ipocrisia: lascia campo libero totale a chiunque voglia ammazzare un bambino nella propria pancia in ogni momento e per qualunque ragione. Dice, concisa e secca, la legge: «Nessuna autorità statale o locale potrà perseguire un individuo per avere indotto o eseguito oppure tentato di indurre o di eseguire l’aborto [nel corpo] di quell’individuo». E continua: «Ogni individuo che resti incinta ha il diritto fondamentale di portare a termine una gravidanza, di dare alla luce un bambino o di praticare un aborto».
Ora, la legge parla solo di “individuo”. A dar scandalo non è però tanto quel termine in sé. A dare scandalo vero è invece il linguaggio asessuato che la legge usa: non esistono infatti “individui che restano incinta”, ma solo donne che diventano madri (anche se sopprimono il proprio bambino prima ancora di darlo alla luce) per natura, per vocazione e per scelta. La scomparsa della persona si annida lì, dove l’automa senza tratti distintivi prende il posto dell’umano.

Di più, e fino in fondo: «Per la legge del Vermont un uovo fecondato, un embrione o un feto non avranno diritti indipendenti». Si accaniscono sul feto, sull’embrione, arrivano addirittura fino al microscopico uovo impiegando quell’insopportabile linguaggio algido, fintamente tecnico, come di chi stia facendo del bene nell’annientare un virus. Non li chiamano mai vita, bambini, figli. Per questo la legge del Vermont è la peggiore della storia.

Alcun ente pubblico potrà «proibire a un operatore sanitario, che agisca nell’ambito della licenza del fornitore di assistenza sanitaria, di interrompere o di assistere alla cessazione della gravidanza di un paziente
Questa pessima legge del Vermont era stata presentata il 22 gennaio è stata approvata dalla Camera locale. Adesso tocca al Senato del Vermont pronunciarsi, un Senato dove i Democratici godono di una maggioranza schiacciante.
Bernie Sanders
In quell’aula siede tra l’altro anche Bernie Sanders, che ha appena annunciato di ricandidarsi per le presidenziali del 2020. Sanders è il miglior emblema di un Vermont votato al radicalismo spinto e il presidente Donald J. Trump ci ha visto giusto ancora una volta. Nel discorso sullo Stato dell’Unione ha infatti lucidamente descritto i nemici degli Stati Uniti di oggi: aborto e socialismo. Il Vermont gli dà ragione.

tratto da la nuova bussola



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