venerdì 10 aprile 2020

UN UOMO SOLO IN SAN PIETRO, LA SERA

Beato Angelico, San Marco Firenze




Un uomo solo in San Pietro, la sera
                                     

Piazza San Pietro
sottratta alla sontuosità consueta,
l’abbraccio del Bernini ad un deserto.

Nel silenzio della solitudine
un uomo prostrato su un altare,
un Papa che prega, solo, sul sagrato,
la piazza di Roma spettrale e immota
un cielo plumbeo che rimanda
al clima desolato del Calvario.

Un’istantanea tramandata ai giorni della storia.

Da settimane navighiamo fra onde indomite
davanti a un nemico che ci scardina la vita,
sperduti su barche alla deriva
come gli antichi naviganti a rincorrere le stelle.

Il Papa col passo lento e assorto,
lo sguardo smarrito fra riverberi di fuochi,
la voce turbata sulla piazza desolata
tuttavia gremita di un popolo mancante.

La paura si fa grido: Signore, ci sentiamo perduti!
Ma come a Tiberiade – un miracolo –
Dio aleggiava nel sussurro del silenzio,
si avvertiva Dio nell’aria davanti all’ostensorio
dentro il dramma di una sera spopolata.

E il grido ripetuto: Maestro, salvaci!
Il Papa ha varcato quel silenzio,
ha baciato i piedi a un crocifisso
che, come un segno, lacrimava
la pioggia che gli irrigava il volto.

Un brivido di speranza ha attraversato noi
alla ricerca di un innesto di luce
per la nostra umanità scossa e ferita.

Nello scoramento di quel grido
abbiamo percepito, rabbrividente,
qualcosa di sublime che incombeva.


FRANCO CASADEI
27 marzo 2020

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