giovedì 2 giugno 2011

RIPARTIRE DAL BASSO, COME A CESENATICO


Renato Farina «Sì alle primarie, si riparte dal basso, da Cesenatico»

Renato Farina commenta la sconfitta elettorale del Pdl e indica da dove può ripartire: «Non si può risolvere tutto con una telefonata tra Bossi e Berlusconi. Io sono d'accordissimo con le primarie e sulla necessità di un rilancio economico. Chi è in alto deve ascoltare cosa dice la base e appoggiare la politica dell'incontro che ha trionfato a Cesenatico»

Renato Farina (Pdl) commenta la disfatta elettorale del Pdl e indica da dove può ripartire: «Berlusconi è visto come l'epicentro di tutti i mali, la gente ha voluto fare piazza pulita dell'ordine esistente per rispondere a un disagio che non è politico. La Lega poi ha preso una bella tranvata. Cesenatico è l'unica nota positiva: un candidato giovane e cattolico ha fatto una politica di incontro con le persone, chi è in alto non deve ignorare ciò che prende piede dal basso. D'accordo con le riforme economiche e le primarie».

Silvio Berlusconi dalla Romania ha dichiarato che alle elezioni amministrative il Pdl ha perso, «è evidente». Quali sono le cause della sconfitta?

Mi sembra una situazione analoga ai primi anni '90, quando c'era un sentimento di infelicità e insicurezza esistenziale che individuava il nemico di questo disagio esistenziale nella politica. Così la gente ha fatto piazza pulita dell'ordine esistente. Berlusconi oggi è visto un po' come l'epicentro di tutti i mali e in tanti hanno preferito il peggio allo status quo, in molti di quelli che votano a destra non sono andati a votare, affermando: vediamo come va a finire. Poi c'è la Lega che ha preso una bella "tranvata", la loro identità vista sempre come contrapposizione e mai come proposta ha stancato. Dove hanno provato ad andare da soli, hanno perso.

Il centrodestra ha perso praticamente dovunque. Ci sono note positive su cui costruire e ripartire?

Ce n'è una: Cesenatico, un Comune importante, storica roccaforte della sinistra che è passata al centrodestra. Lì abbiamo candidato un giovane insegnante, cattolico del Pdl, che si è messo in gioco anche se molti non lo volevano. Lui ha saputo coinvolgere Pdl, Lega, Udc, Partito repubblicano e vincere con oltre il 4% di distacco. E' da questa esperienza che dobbiamo ripartire: infatti non si può risolvere tutto con una telefonata tra Bossi e Berlusconi. Il giovane che ha vinto a Cesenatico ha fatto una politica di incontro con le persone, ha ascoltato i cittadini e chi è in alto ora deve guardare ciò che accade di positivo e che prende piede dal basso.

Ieri il ministro Roberto Maroni ha detto che bisogna fare delle riforme economiche e il governatore della Lombardia Roberto Formigoni l'ha appoggiato subito.

E' evidente che una frustata non basta. Bisogna trovare i soldi, serve una politica che, innanzitutto, paghi i debiti delle imprese e poi sostenga, come dice Formigoni, quelle aziende che manifestano vitalità, che sono virtuose. Bisogna investire in chi sta riaprendo il mercato e può creare posti di lavori, non in tutti in modo indiscriminato. Bisogna sostenere il mercato, non sostituirsi ad esso come vuole la sinistra.

Giuliano Ferrara, nel suo editoriale sul Foglio di oggi, propone di fare le primarie nel centrodestra.
Sono d'accordissimo con le primarie, ci vuole un meccanismo controllato, che non possa essere inquinato, per mettere in moto qualcosa di sorprendente anche nel centrodestra, che faccia partecipare le persone e faccia scegliere a loro.


da Tempi

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