sabato 1 marzo 2025

LA SAPIENZA CHE SCACCIÒ BENEDETTO XVI OSPITA SINWAR

 


DAVIDE PEREGO

l defunto e sanguinario leader di Hamas, Yahya Sinwar, riesce l’impresa (postuma) di parlare in uno dei posti più inaccessibili della Terra,laddove neppure a Benedetto XVI è riuscito a dire qualcosa: l’Università LaSapienza di Roma.

YAYA SINWAR

È stupefacente che un ateneo, per definizione un luogo rischiarato dai lumi della ragione, non si faccia problemi a ospitare il 5 marzo la presentazione, promossa dal Movimento degli studenti palestinesi in Italia,del volume “Le spine e ilgarofano,” il libro di Sinwar pubblicato da Editori della luce, mentre nel 2008 ben 67 docenti protestarono per il già calendarizzato discorso di Joseph Ratzinger su fede, ragione e verità,giudicato «incongruo in nome della laicità della scienza e della cultura».

Evidentemente il volume del tagliagole di Hamas, pubblicato da una casa editrice vicina al giornale online guidato da DavidePiccardo (e che rivendica orgogliosamente la prima traduzione in lingua occidentale del testo,definito «un best seller nel mondo arabo»), ex coordinatore dei centri islamici milanesi e gran sostenitore della resistenza a Gaza, non è un appuntamento incongruo per l’Università.

Per Noemi Di Segni, presidente dell’Ucei, Unione delle comunità ebraiche italiane, si tratta di«un’iniziativa pericolosa,che incita a commettere reato». D’altronde, Sinwar è «solo» l’ideatore degli attacchi del 7 ottobre contro Israele e, per questo, è stato ucciso lo scorso anno nella Striscia di Gaza: l’Università, finora, non ha cancellato l’evento e non ha preso posizione.

Il Papa va cacciato via, Sinwar può pontificare da morto.  

Di iniziativa «indegna e sconcertante» parla il deputato e responsabile dell’organizzazione di Fratelli d’Italia, Giovanni Donzelli. Che continua: «La sinistra istituzionale spesso e volentieri ha strizzato l’occhio a questo genere di iniziative. Tutto ciò è offensivo nei confronti della vita umana e dei valori occidentali».

A questo punto, sarebbe lecito aspettarsi da Giorgio Parisi, premio Nobel per la fisica, la stessa fermezza utilizzata per contrastare il messaggio di pace di Benedetto XVI. Nel 2008 l’allora futuro premio Nobel non si limitò a chiedere, come i colleghi, al rettore di negare a Ratzinger la partecipazione all’inaugurazione dell’anno accademico, ma rincarò la dose con un’intervista all’Unità(e dove, se no?) in cui attaccò il Pontefice, definendolo «ospite sgradito» perché «con le sue presedi posizione contro l’evoluzionismo aveva rotto il patto tra fede e scienza». Evidentemente questo presunto sgarbo alla scienza, per Parisi, è molto ma molto più grave rispetto all’aver pianificato e realizzato attacchi terroristici che hanno causato morti, provocato una sanguinosa guerra e fatto ritornare un clima da «caccia agli ebrei»

DAVIDE PEREGO

La Verita’, 28 febbraio 2025