venerdì 12 agosto 2011

MONSIGNOR PIETRO SAMBI

Lorenzo Albacete

da "Il sussidiario"
mercoledì 3 agosto 2011




L’evento che più mi ha personalmente colpito la scorsa settimana è stata la morte dell’Arcivescovo Pietro Sambi, nunzio apostolico negli Stati Uniti. L’Arcivescovo Sambi era un mio amico e un lettore costante di questi articoli. Quando venne nominato nunzio negli Stati Uniti, un comune amico gli disse di contattarmi e, qualche settimana dopo il suo arrivo a Washington, mi chiamò e mi invitò ad andare a trovarlo.


Fu un incontro di circa un paio d’ore, discutendo dei bisogni della Chiesa negli Usa, di fede e cultura, del ruolo della scienza nel modo attuale di guardare ai bisogni dell’uomo, della funzione episcopale in tali situazioni, ecc. Rimasi profondamente impressionato non solo dalla vastità dei suoi interessi, ma soprattutto dalla sua fede e dall’umile devozione che ne derivava. Da quel giorno, o in visite simili o in incontri casuali, continuammo la nostra discussione su questi temi.

Qualche mese fa lo vidi in televisione mentre celebrava la Messa pasquale nella basilica del National Shrine of the Immaculate Conception a Washington, e mi accorsi che c’era qualcosa che lo stava immergendo ancor di più nel mistero della sua fede, e che la sua esperienza di questo livello di fede era guidata dalla liturgia. Non so se fosse a conoscenza della mortale malattia che lo ha portato alla morte, ma sono sicuro che il Signore lo stava preparando per questa estrema prova della sua fede.

Per quanto ho saputo da amici che erano con lui all’inizio dell’estate, sono sicuro che ha superato brillantemente il suo esame e che dall’eternità sta pregando per la Chiesa di questo Paese e, naturalmente, continua a leggere Il Sussidiario. Grazie per tutto, caro amico.

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