domenica 29 luglio 2012

CHE COSA ASPETTANO I CATTOLICI A DIFENDERE FORMIGONI


La lettera inviata dalla saggista e professoressa Angela Pellicciari al direttore di Tempi Luigi Amicone.

Non sono ciellina e non conosco Formigoni. Da mesi assisto con crescente sgomento alle accuse echeggiate da tutti (praticamente tutti) i giornali contro il governatore della Lombardia. Mentre parte della magistratura milanese gioca al gatto e al topo, il popolo dei giornalisti ha da tempo emesso la sentenza di colpevolezza nei suoi confronti. Cosa sta a fare ancora Formigoni ai piani alti del Pirellone? Perché non ha avuto il buon gusto di dimettersi? E perché non ha ancora risposto alle domande di Repubblica, secondo lo stile ormai collaudato del giornale?

Presentatori televisivi e commentatori radio lo ricordano in ogni possibile occasione: Formigoni è colpevole. È l’unica cosa che non si discute. Che è assodata. Ieri poco prima delle 19 su Sky un esperto che non so chi sia, sornione, alludeva scherzoso alla necessità che i siciliani adottino un comportamento lombardo. Escludendo, come ovvio, il governatore… Rispetto all’ammiccante sorriso Sarkozy-Merkel ai danni di Berlusconi qui c’è di più. Qui c’è molto di più. Qui non c’è ombra di sorriso. C’è sprezzo.

Quando capita, perché capita, di fare il raffronto fra le varie regioni italiane, la Lombardia risulta sempre in testa. In testa a tutti i possibili test. Naturalmente perché in Lombardia c’è una terra che produce da sola buon governo, perché in quei casi la persona che da diciassette anni la governa non viene mai citata! Formigoni è cattolico. E come cattolico sa che la persecuzione suole accompagnare i seguaci di Gesù. Insieme al cento per uno e alla vita eterna.

Il problema al di là di tutto non è Formigoni. A rendergli giustizia e a consolarlo penserà lo Spirito Santo. Il problema siamo noi. Noi cattolici italiani. Non cattolici liberali, né democratici, né sociali, né progressisti. Cattolici e basta. Abbiamo lasciato Formigoni solo. Completamente solo. Todi uno, Todi due, Todi tre: dove stanno i cattolici, quando il più importante di loro, l’unico di loro che in politica conti qualcosa, il governatore della regione Lombardia, viene fatto a pezzi?

A cosa servono cattolici come questi? Che vengano i matrimoni omosessuali, le adozioni omosessuali, le sperimentazioni genetiche di ogni tipo! Noi che siamo puri e in grado di giudicare le persone (non gli atti di un governo, non i risultati di un governo), passiamo evidentemente il tempo a baloccarci con le camicie a fiori o con qualche giorno di vacanza ai Caraibi. Se le cose stanno così, è giusto che venga la fine della civiltà cristiana e, con essa, la fine del rispetto per l’uomo, per i figli, per la famiglia: ce lo meritiamo.


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