Carissimo Antonio,
il tuo intervento su Tempi mi ha riempito di sgomento. Abbiamo avuto la grande ventura di partecipare
alla straordinaria amicizia scaturita dalla fede e dal cuore di monsignor
Giussani; ed in questa amicizia e per questa amicizia ciascuno di noi ha
percorso il cammino per l’attuazione della propria vocazione e per il servizio
alla Chiesa e al mondo.
Non posso certo dimenticare che, nei primi anni del
mio insegnamento in Cattolica, ti ho visto partecipare con grande intelligenza
e cordialità a quella “ripresa” del movimento in Cattolica sotto la guida
paterna di monsignor Giussani. Un gruppo di voi fu protagonista, con lui, di
una ripresa umanissima della nostra esperienza di Chiesa. Tale esperienza fu
seguita, nel movimento, da moltissimi gruppi e comunità e divenne, pertanto, un
grande fattore di rinnovamento. Di questo tutti noi ti siamo grati.
Ma l’amarezza e il dolore di questi tempi mi
costringono a dirti, in maniera esplicita, tutta la mia affettuosa
partecipazione al tuo dolore. Violaine, l’indimenticabile protagonista del
“nostro” Annuncio a Maria di Paul Claudel, dice a
Pietro di Craon, che le ha appena confidato la sua malattia, «voi non avete
bisogno di parole di consolazione, vi dico una cosa sola: soffrite con Gesù
Cristo».
Antonio, le vicende possono essere complesse, contraddittorie,
si possono manifestare attorno a noi atteggiamenti ingiustificabili, ma sappi
che, nel profondo di ogni fatica e di ogni ingiustizia, c’è un appello
personale di Gesù Cristo ad amarlo e a seguirlo incondizionatamente. Ritrova ed
approfondisci, amico mio, il livello profondo della tua fede e della tua
confidenza con il Signore: allora le prove si riveleranno fattori di crescita
della tua personalità, umana e cristiana.
Abbandonati a Cristo, e sentiti sostenuto da quella
moltitudine di amici che, lontani e in silenzio, pregano per te.
Ti benedico di cuore
+ Luigi Negri, Vescovo di San Marino – Montefeltro
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