giovedì 27 febbraio 2025

LA CIVILTA' DELLA VITA PUO' SCONFIGGERE LA CULTURA DELLA MORTE?


Yarden Bibas, al funerale per la moglie e i due figli, riconsegnati da Hamas, ha pronunciato questo inno alla vita .Non chiede vendetta, non parla di terre o guerra o storia o confini, ma di una moglie che non ha saputo difendere e di due bambini che gli hanno insegnato a essere padre.

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Ricordo la prima volta che ti ho detto “Mi Amor”. Era proprio all’inizio della nostra relazione. Mi avevi detto di chiamarti così solo se fossi stato sicuro di amarti, di non dirlo a caso. Quindi non l’ho detto subito, perché non volevo che pensassi che mi stessi affrettando a dire “ti amo”. Ma, Shiri, ora te lo confesso: già allora, quando ti ho chiamata “Mi Amor”, ti amavo.

Shiri, ti amo e ti amerò per sempre! Shiri, sei tutto per me!Sei la donna e la madre migliore che ci sia.Sei la mia migliore amica.Mishmish, chi mi aiuterà a prendere decisioni adesso? Come posso decidere senza di te?

Ti ricordi la nostra ultima decisione?

Nel rifugio ti ho chiesto: “Combattiamo o ci arrendiamo?”. E tu mi hai risposto: “Combattiamo”. E così ho combattuto.

Shiri, mi dispiace di non essere riuscito a proteggervi. Se solo avessi saputo cosa sarebbe successo, non avrei sparato.

Ripenso a tutto quello che abbiamo vissuto insieme. Abbiamo così tanti ricordi meravigliosi.

Ricordo la nascita di Ariel e Kfir. Ricordo i momenti in cui sedevamo da soli a casa o in un caffè e parlavamo di tutto, senza fine. Era bellissimo. Mi manca. Mi manchi.

La tua presenza mi manca terribilmente.

Vorrei raccontarti tutto ciò che sta accadendo nel mondo e qui, nel nostro paese.

Shiri, tutti ci conoscono e ci amano. Non puoi immaginare quanto sia assurdo tutto questo.

Le persone mi dicono che saranno sempre al mio fianco, ma loro non sono te.

Perciò, ti prego, resta accanto a me, non andare lontano!

Shiri, questo è il momento in cui sono più vicino a te dal 7 ottobre, eppure non posso baciarti né abbracciarti. Mi spezza il cuore.

Ti prego, Shiri, proteggimi…

Proteggimi dalle decisioni sbagliate. Proteggimi da tutto ciò che è male. Proteggimi da me stesso. Proteggimi dal sprofondare nell’oscurità.

Mishmish, ti amo!


Čuki (Ariel)

Tu mi hai reso padre. Tu ci hai resi una famiglia.

Mi hai insegnato cosa è veramente importante nella vita e cosa significa essere responsabile.

Il giorno in cui sei nato, sono maturato all’istante grazie a te. Mi hai insegnato tanto su me stesso, e voglio dirti 

grazie.

Grazie, amore mio.

Ariel, spero che tu non sia arrabbiato con me perché non sono riuscito a proteggervi come avrei dovuto e perché non ero lì per voi.

Spero che tu sappia che ho pensato a te ogni giorno, ogni minuto.

Spero che tu stia bene in paradiso. Sono certo che starai facendo ridere tutti gli angeli con le tue battute e imitazioni.

Spero che ci siano tante farfalle, così puoi osservarle come facevi durante i nostri picnic.

Čuki, fai attenzione quando scendi da una nuvola… non calpestare Tony!

Insegna a Kfir tutte le tue imitazioni e fate ridere tutti lassù.

Ariel, ti amo “più di tutto, per sempre ”, proprio come dicevi sempre a noi.


Pufik (Kfir)

Non pensavo che la nostra famiglia potesse essere ancora più perfetta. Poi sei arrivato tu, e lo sei diventata ancora di più…

Ricordo la tua nascita. Ricordo che, nel bel mezzo del part

o, l’ostetrica si fermò all’improvviso. Ci spaventammo, temendo che fosse successo qualcosa. Ma si fermò solo per dire che avevamo un altro bambino con i capelli rossi.

Mamma ed io scoppiammo a ridere e a gioire.

Hai portato ancora più luce e felicità nella nostra piccola casa.

Sei arrivato con il tuo sorriso dolce e contagioso, e mi hai conquistato all’istante.

Era impossibile non coccolarti tutto il tempo.

Kfir, mi dispiace di non essere riuscito a proteggervi meglio. Ma voglio che tu sappia che ti amo tantissimo e che mi manchi terribilmente.

Mi manca stringerti e sentire la tua risata.

Mi mancano i nostri giochi del mattino, quando la mamma mi chiedeva di badare a te prima di andare a lavoro.

Adoravo quei piccoli momenti. E oggi mi mancano più che mai.

Kfir, ti amo “più di tutto, per sempre”!

Ho ancora tante cose da dirvi, ma le terrò per quando saremo soli.


 

 

 

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