martedì 18 febbraio 2025

PRIMA DI GRIDARE AL RAZZISMO BISOGNA GUARDARE I DATI

 


Immigrazione e violenza

I numeri ministeriali sui reati commessi dagli stranieri, l'odio sempre più diffuso verso le forze dell'ordine, l'ambiguità della sinistra.

 


Scontri tra manifestanti e forze dell'ordine a Roma durante la manifestazione per Ramy Elgaml a gennaio (foto Ansa)

Su Startmag Luca Ricolfi ha scritto: «Stanno suscitando un discreto sconcerto i dati sulla criminalità che, da alcuni giorni, filtrano dal Ministero dell’Interno. Da essi, infatti, si deduce che la percentuale di reati presumibilmente commessi (persone denunciate o arrestate) da stranieri irregolari (circa il 28%), è enormemente superiore al peso degli irregolari stessi (meno dell’1% della popolazione presente in Italia). Ancora più sconcerto suscitano i dati su uno dei reati più odiosi, ossia le violenze sessuali: nei primi 9 mesi del 2024 quasi la metà (il 44%) sono state perpetrate da stranieri (regolari e non), che costituiscono appena il 10% della popolazione. E ancora più preoccupanti appaiono i dati delle violenze sessuali commesse da giovani, che vedono un’incidenza degli stranieri che sfiora il 60%, circa 6 volte il loro peso sulla popolazione. Ci vorrà tempo e pazienza per ponderare bene questi dati, confrontandoli con quelli rilasciati in passato, anche per capire se la pericolosità relativa degli stranieri irregolari è aumentata o diminuita nel tempo (a una prima analisi pare aumentata). Quello che per ora i dati ministeriali sembrano suggerire sono almeno due cose. Primo, la pericolosità relativa degli stranieri irregolari è circa 50 volte superiore a quella dei cittadini comunitari (italiani e stranieri). Secondo, quasi un terzo dei posti occupati in carcere è imputabile a cittadini stranieri, in buona parte irregolari (con i dati disponibili, la percentuale esatta può solo essere stimata). Si può tranquillamente affermare che senza questi detenuti non vi sarebbe alcun sovraffollamento carcerario, anche se – ovviamente – resterebbero i gravissimi problemi di degrado, trattamenti disumani, carenza di servizi giustamente (e inutilmente) denunciati da alcune associazioni (a partire da Antigone) e da alcune forze politiche (a partire dai Radicali)».

Anche per contrastare ogni forma di razzismo e disumanità, Ricolfi ci spiega come si debba partire dalla "realtà".

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Su Huffingtonpost.it si scrive: «Nel corso del 2024, secondo i dati del Ministero dell'Interno, in Italia sono state organizzate 12.302 manifestazioni (+9,7% rispetto al 2023). In particolare, 4.187 sono state organizzate per motivazioni sindacali e occupazionali (+38,8%), mentre 1.874 sono state promosse a sostegno della pace (+39,3%). In 322 casi si sono registrate delle criticità (-18,9% rispetto al 2023). In totale, nel 2024 i feriti tra gli appartenenti alle Forze di polizia sono stati 273 (+127,5%), mentre nel 2023 erano stati 120».

Anche Huffingtonpost.it ci aiuta a capire con quale realtà debba fare i conti l’Italia.

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Sulla Zuppa di Porro Franco Lodige scrive: «Il bilancio – dice Walter Mazzetti, segretario generale dell’Fsp Polizia – è gravissimo ma non rende l’idea dei pericoli che i colleghi stanno correndo in queste giornate di follia. I poliziotti sono a rischio della vita perché queste manifestazioni non hanno a che fare con il grave lutto per Ramy, che merita il più assoluto rispetto, ma che è solo la scusa per scatenare il proprio odio mortale verso chi porta la divisa. Sono sempre i soliti violenti che non aspettano altro. La situazione sta degenerando in una velenosa escalation ed è ora di fermare questi criminaliridando il corretto nome alle cose: aggredire le forze dell’ordine che stanno svolgendo il proprio lavoro è un reato, non ammette alcuna giustificazione e ci aspettiamo che sia condannato unanimemente senza se e senza ma».

I dati generali riportati nella nota precedente da Huffingtonpost.it illustrano una situazione che, come spiega Lodige, sta peggiorando.

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Sulla Nuova bussola quotidiana Stefano Magni scrive: «Il sabato sera si sono verificati gli scontri peggiori, a Roma e a Bologna, mentre a Milano la protesta è stata più pacifica: i manifestanti si sono limitati a imbrattare palazzi e strade. A Roma, invece, scene di guerriglia urbana, con negozi vandalizzati e otto agenti feriti. A Bologna è andata peggio: dieci agenti di polizia feriti, barricate e lanci di oggetti contundenti di tutti i tipi. Bologna ha fatto notizia soprattutto perché i manifestanti hanno anche preso di mira gli ebrei locali, imbrattando i muri della sede degli uffici della Comunità, nella via parallela a quella della sinagoga. Avendo così provocato un incidente diplomatico (anche l’ambasciatore di Israele è intervenuto sulla vicenda), almeno in questo caso la sinistra ha stigmatizzato la violenza. Anche in questo caso, la sinistra tace o accusa la destra di "strumentalizzare". Elly Schlein, segretaria del Pd, è intervenuta solo dopo che è stata sollecitata dalla premier Giorgia Meloni. E, oltre a una generica e doverosa condanna alla violenza di piazza, ha chiesto al centrodestra di "non strumentalizzare". La posizione più netta è quella di Alleanza Verdi e Sinistra: contro la polizia. Con il segretario verde Angelo Bonelli che paventa l'introduzione di "norme da Stato di polizia" dietro "il pretesto" delle aggressioni ai poliziotti. Insomma, neppure di fronte a diciotto agenti feriti in una sola sera, di cui otto nella stessa capitale, la sinistra riesce a prendere le distanze dai violenti».

Bisogna avere coscienza che il razzismo (una bestia terribile sempre da sorvegliare con attenzione e da combattere con fermezza) e la violenza sono due facce dello stesso problema, cioè quello di mantenere un adeguato grado di civiltà nella nostra società: e ciò non può avvenire se non nella piena legalità, anche dell’immigrazione.

 

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