sabato 17 maggio 2025

IL CROCEVIA: UN GIUDIZIO SUI REFERENDUM

 

 NO A UNA CONCEZIONE OTTOCENTESCA DEL LAVORO


IL RREFERENDUM ABROGATIVO

ARTICOLO 75 DELLA COSTITUZIONE

"E` indetto referendum popolare [cfr. art. 87 c. 6] per deliberare l'abrogazione, totale o parziale, di una legge o di un atto avente valore di legge [cfr. artt. 7677], quando lo richiedono cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali.

Non è ammesso il referendum per le leggi tributarie e di bilancio [cfr. art. 81], di amnistia e di indulto [cfr. art. 79], di autorizzazione a ratificare trattati internazionali [cfr. art. 80].

Hanno diritto di partecipare al referendum tutti i cittadini chiamati ad eleggere la Camera dei deputati.

La proposta soggetta a referendum è approvata se ha partecipato alla votazione la maggioranza degli aventi diritto, e se è raggiunta la maggioranza dei voti validamente espressi.

La legge determina le modalità di attuazione del referendum".

La norma prevede dunque un quorum per l'approvazione e quindi un cittadino può scegliere di non votare se non condivide neppure il senso del referendum proposto da 500.000 persone( appena lo 0,8% della popolazione).


L'ASSOCIAZIONE IL CROCEVIA PROPONE DI NON ANDARE A VOTARE MOSSA DA ALCUNE CONSIDERAZIONI POLITICHE IMPORTANTI:

I quattro referendum relativi alla legislazione sul lavoro derivano da una concezione ideologica ottocentesca, imposta dalla CGIL di Landini, che:

1.    Considera gli imprenditori nemici degli operai e "padroni" desiderosi solo di arricchirsi attraverso lo sfruttamento della manodopera;

2.    Sostiene che la vittoria della classe operaia apra una prospettiva al "sol dell'avvenire" dove tutti saranno uguali e felici.

3.   Viene negata la possibilità di una partecipazione costruttiva del mondo del lavoro alla realizzazione del bene comune e di uno sviluppo sociale armonioso,come proposto dalla CISL e dal disegno di legge dell'on. Lorenzo Malagola(FdI)


Pelizza da Volpedo: Il Quarto Stato 1901
Il quinto referendum chiede di abbassare a cinque anni(dai 10 attuali) il limite di residenza per il riconoscimento della nazionalità italiana. Si tratta di una iniziativa del PD cui interessa far entrare più migranti possibili in Italia in nome di una di una astratta concezione della accoglienza senza però preoccuparsi poi del destino di queste persone.

Si tratta di un approccio assistenzialista,con il pensiero a vantaggi elettoralistici e col rischio di favorire i trafficanti di esseri umani.

L' approvazione dei cinque referendum porterebbe a un pericolo reale per lo sviluppo del nostro Paese

IL CROCEVIA

 

Nessun commento:

Posta un commento