giovedì 27 giugno 2013

ANDARE CONTROCORRENTE


 Papa Francesco – ancora una volta – ha toccato le corde del nostro cuore, e ci ha appassionato a una fede lieta e coraggiosa. All’Angelus così ha detto:

Che cosa significa “perdere la vita per causa di Gesù”? Questo può avvenire in due modi: esplicitamente confessando la fede o implicitamente difendendo la verità… A voi giovani dico: Non abbiate paura di andare controcorrente, quando ci vogliono rubare la speranza, quando ci propongono questi valori che sono avariati;… questi valori ci fanno male. Dobbiamo andare controcorrente! E voi giovani, siate i primi: Andate controcorrente e abbiate questa fierezza di andare proprio controcorrente. Avanti, siate coraggiosi e andate controcorrente! E siate fieri di farlo!... Non portiamo con noi questi valori che sono avariati e che rovinano la vita, e tolgono la speranza.


C’è un fascino in queste parole di Papa Francesco che non possiamo edulcorare, annacquare. Toccano le corde più profonde del cuore, e segnano un cammino di vera speranza, di protagonismo, che solo la fede vera può suscitare.
Siamo stanchi di mezze verità, di slogan triti e ritriti, di coloro che sanno solo distruggere ogni barlume di speranza, ogni anelito del cuore dell’uomo. Siamo stanchi di tutti quei mezzi di comunicazione che hanno come unico scopo quello di demolire la Chiesa nel cuore degli uomini, impedendo al cuore di “volare alto”, come è nella sua natura (e vale per il cuore dei giovani e per il cuore giovane degli uomini autentici).
Bisogna fare piazza pulita di coloro che ci trascinano nei loro gorghi di insensatezza, che «ci rubano la speranza». Lasciamoli macinare i loro riti vecchi e le loro saccenti elucubrazioni. Basta con chi vuole «sussurrare» la verità: vogliamo chi ce la grida colla vita! Basta con le vuote analisi: cerchiamo testimoni che ci commuovano e che ci sappiano parlare (come don Pablo, il sacerdote dell’«Ultima Cima», che ha conquistato migliaia di cuori). E basta con chi decide per noi che cosa ci deve interessare, che fa del mestiere della comunicazione un filtro alla vita. Basta con
Repubblica, Fatto quotidiano et similia. Con gli atei agnostici e tutti coloro che godono nel distruggere la speranza, che sanno solo lamentarsi. Ma anche basta con quei tanti “cattolici” che svendono l’identità cristiana, che ci dicono che il peccato originale non è mai esistito come avvenimento reale, che riducono la Resurrezione di Gesù a qualcosa di immaginario o sentimentale. Basta con quei “cattolici” che ci fanno sentire in colpa, col complesso di inferiorità di fronte alla nostra storia.

Siamo con Papa Francesco: sappiamo andare controcorrente senza vergognarci, abbiamo il coraggio di essere noi stessi, diamo la vita per la verità. E soprattutto siamo invidiosi dei martiri che ci fanno capire che la vita per Cristo è la più bella delle avventure.


Fonte: CulturaCattolica.it

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