sabato 15 ottobre 2011

L'INIZIO DELLA NUOVA VITA

BENEDETTO XVI: UDIENZA GENERALE, Roma, Piazza San Pietro, 12.10.2011
Chi semina nelle lacrime mieterà nella gioia.

(…) Una semina che è accompagnata dalle lacrime, perché si getta ciò che potrebbe ancora diventare pane, esponendosi a un’attesa piena di incertezze: il contadino lavora, prepara il terreno, sparge il seme, ma, come illustra bene la parabola del seminatore, non sa dove questo seme cadrà, se gli uccelli lo mangeranno, se attecchirà, se metterà radici, se diventerà spiga. Gettare il seme è un gesto di fiducia e di speranza; è necessaria l’operosità dell’uomo, ma poi si deve entrare in un’attesa impotente, ben sapendo che molti fattori saranno determinanti per il buon esito del raccolto e che il rischio di un fallimento è sempre in agguato. Eppure, anno dopo anno, il contadino ripete il suo gesto e getta il suo seme. E quando questo diventa spiga, e i campi si riempiono di messi, ecco la gioia di chi è davanti a un prodigio straordinario. (…) È il mistero nascosto della vita, sono le meravigliose "grandi cose" della salvezza che il Signore opera nella storia degli uomini e di cui gli uomini ignorano il segreto. L’intervento divino, quando si manifesta in pienezza, mostra una dimensione prorompente, come i torrenti del Neghev e come il grano nei campi, (…) Alla mietitura, tutto è trasformato, il pianto è finito, ha lasciato il posto a grida di gioia esultante.


(…) Cari fratelli e sorelle, il Salmo 126 ci insegna che, nella nostra preghiera, dobbiamo rimanere sempre aperti alla speranza e saldi nella fede in Dio. La nostra storia, anche se segnata spesso da dolore, da incertezze, da momenti di crisi, è una storia di salvezza e di "ristabilimento delle sorti". (…) E dobbiamo imparare questo anche nelle notti buie; non dimenticare che la luce c'è, che Dio è già in mezzo alla nostra vita e che possiamo seminare con la grande fiducia che il "sì" di Dio è più forte di tutti noi. E' importante non perdere questo ricordo della presenza di Dio nella nostra vita, questa gioia profonda che Dio è entrato nella nostra vita, liberandoci: è la gratitudine per la scoperta di Gesù Cristo, che è venuto da noi. E questa gratitudine si trasforma in speranza, è stella della speranza che ci dà la fiducia, è la luce, perché proprio i dolori della seminagione sono l'inizio della nuova vita, della grande e definitiva gioia di Dio.

Nessun commento:

Posta un commento