venerdì 17 marzo 2017
POPOLI E POPULISMO
Un fantasma si aggira per l’Europa. Questa
volta si chiama "populismo".
Questa etichetta è usata oggi come
quarant’anni fa il PCI adoperava l’etichetta “fascista” bollando così non i
nostalgici del ventennio, ma chiunque non fosse in linea col Progresso. Allora
arbitro di decidere chi fosse in linea col Progresso sul piano politico era il
vertice del PCI, e sul piano culturale l’elite ad esso collegata. Oggi i
soggetti che rilasciano questa patente sono altri, sono le elite europeiste e
globaliste, ma non cambia l’automatismo. Oggi i massmedia e le classi politiche
dominanti applicano la definizione di "populismo" (utilizzando una
parola che ha già in sé un significato negativo) anche alle giuste pretese dei
popoli di salvaguardare la propria identità, le proprie tradizioni, i propri
valori.
mira a stimolare nelle persone che lo
frequentano, attraverso un confronto con i relatori, una capacità di giudizio
sugli avvenimenti del tempo presente secondo le categorie, i criteri ed il
linguaggio della nostra cultura, e affermando che la soluzione non sta né negli
slogan urlati, né nelle etichettature di comodo, ma nella realistica e
coraggiosa ricerca di risposte concrete adeguate alle vite quotidiane dei popoli.
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