Appaiono forti come non mai, in questo momento
storico, tutte le ideologie che vogliono depotenziare l’uomo.
Alla legge naturale e al senso di colpa derivante dal peccato si sovrappone il nuovo codice etico:
ambientalismo (rinuncia al dominio del creato), sesso libero e omosessualismo (
rinuncia al dominio di sé), multiculturalismo globale (rinuncia alla propria
identità culturale), politically correct (rinuncia alla realtà e alla onestà
intellettuale).
Con buona pace della volontà di potenza. Contro tutti
queste rinunce ormai appare schierata quasi solo la Chiesa, alla faccia di
Nietzsche, e neanche tutta.
Sono proprio
i poteri forti che vogliono questa debolezza: perché chi è forte vuole essere
ancora più forte, e una strada per ottenerlo è che i deboli siano ancora più
deboli. Non c’è vincitore più completo di chi vince perché il suo avversario
decide di perdere.
Il
cristianesimo fa della debolezza e dell’umiltà la sua forza.
Ma la debolezza del cristianesimo non è una rinuncia
fine a se stessa: è la rinuncia alla menzogna, non alla realtà.
E’ la rinuncia alla forza, non ad essere forti; la
rinuncia a imporre il proprio volere, non al volere; la rinuncia al peccato,
non alla virtù.
Diffidate di chi predica questo nuovo spiritualismo imbelle, questo catarismo degenere che si lascia usare dal mondo perché ogni cosa diventa lecita, tranne essere veri
Pubblicato da Berlicche
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