PUR DI ESSERE
CONTRO TRUMP LA CHIESA SOCCORRE L’ABORTISTA JOE BIDEN
La Chiesa
cattolica americana si sta spaccando in vista delle elezioni presidenziali,
mentre le istituzioni ecclesiastiche del Vaticano sembrano avere idee chiare
sul candidato da favorire.
Joe Biden in queste settimane è divenuto oggetto di
discussione tra i fedeli e sui media vicini agli ambienti cattolici per via
delle sue posizioni sull’aborto.
Il candidato dei
Dem, come buona parte del partito che rappresenta, non è un anti-abortista. Il
cardinale conservatore Raymond Leo Burke, anche sulla scia di considerazioni
ratzingeriane, ha dichiarato che Biden,
così come gli altri politici abortisti, non
dovrebbero avere accesso al sacramento dell’eucaristia. La polemica
non è nuova. Il doppiopesismo dei cattolici democratici alla Biden è un
argomento che alimenta da sempre le critiche del “fronte tradizionale”. Joe
Biden – questa è una novità rispetto alle ultime scelte degli asinelli – è sì
un candidato progressista, ma anche un credente.
In materia bioetica, però, Biden non persegue la linea della
Chiesa. E dunque perché
la Santa Sede dovrebbe simpatizzare per l’esponente dei Dem?
Le politiche di Donald
Trump in materia d’immigrazione ed ambiente non sono in linea con la
visione di papa Francesco, dunque con quella del Vaticano.
Durante questi anni le acredini tra le parti sono state evidenti: dalla
questione del muro al confine con il Messico alle continue rimostranze
dell’episcopato cattolico statunitense contro il tycoon, passando per la
mancata concordia sul da farsi dal punto di vista ecologico.
Il Vaticano e
Trump hanno faticato a trovare punti di contatto nel corso di questi quattro
anni. Biden rappresenta in questo senso un’occasione per normalizzare i
rapporti. L’ex vice di Barack Obama, giusto per fare un esempio, è un
sostenitore del multilateralismo diplomatico. Non si può dire lo stesso di
Trump. Gestione dei fenomeni migratori, ambientalismo e geopolitica
costituiscono un trittico per cui Santa Sede e Casa Bianca potrebbero andare
d’accordo nel prossimo futuro.
Ma rimane il problema del pensiero di Biden sull’aborto e sulle altre questioni considerate non
negoziabili dal Vaticano.
Trump ha inviato
un messaggio chiaro, facendo della convention repubblicana pure un palcoscenico
per attori politici pro life. La presenza di
suor Dede Byrne all’appuntamento pre-elettorale del Gop, con un discorso centrato su come Trump da
presidente abbia davvero tutelato i cattolici americani, ha destato
scalpore. Sembra che The Donald, anche in funzione della turnata di novembre,
voglia sfruttare la polarizzazione delle opinioni, provando a pesuadere i
cattolici di essere il loro unico paladino. La “maggioranza silenziosa”, che è
composta anche da fedeli, può essere convinta, sfruttando il “fattore
coerenza”.
La Santa Sede, che
forse ha fiutato l’aria, ha in qualche modo replicato alla mossa di The Donald
per il tramite di un’intervista rilasciata a Crux da monsignor Vincenzo
Paglia,
ecclesiastico progressista e presidente della Pontificia
Accademia per la Vita.
Paglia, in ottica di “schieramenti vaticani”, è considerato un bergogliano doc.
Il monsignore italiano, in buona sostanza, ha dichiarato che le posizioni dei
politici in bioetica non devono essere strumentalizzate per fini elettorali.
Gli “argomenti bioetici” – ha fatto intendere Paglia – non deve essere
“indirizzata” verso “strategie ideologiche”. Il che, tradotto, potrebbe suonare
più o meno così: non si
deve politicamente stigmatizzare Joe Biden in quanto abortista. Un
bell’assist servito tra i piedi del candidato alla presidenza dei Dem.
La Chiesa cattolica vive così un cortocircuito piuttosto palese, dove
l’anti-trumpismo può addirittura declinarsi in simpatie verso un candidato
abortista.
Ma
la sensazione che permane è quella di uno scollamento tra la base dei fedeli –
base convintamente trumpiana – e le alte sfere ecclesiastiche, che sembrano
propendere per la speranza in un’affermazione di Joe Biden. Altri
argomenti, in specie relativi ai migranti, potrebbero essere sollevati nel
corso dei mesi che separano gli americani dalle urne. La Chiesa avrà insomma
ulteriori occasioni di dire la sua, ma
per ora sembra che il cattolicesimo democratico propagandato da Biden sia per lo
più in grado di convincere, quantomeno tra i cattolici, soltanto i sacri
palazzi o quasi.
Francesco Boezi 30 AGOSTO 2020
Tratto
da INSIDEOVER
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