Il cardinale: non c' entro niente con cosa fa Formigoni Non partecipo da vent' anni a incontri del movimento, ma questo non serve a niente La falsa oggettività spinge a dire: il vescovo ha militato in Cl, possibile che non sia coinvolto?
«È come avere due peccati originali di cui doversi liberare ogni volta...». Così il cardinale Angelo Scola a proposito del rapporto tra lui e Cl: una relazione di appartenenza mai rinnegata da e per decenni, ma dalla quale l' arcivescovo ha preso le distanze per la prima volta ieri lamentando la «consuetudine giornalistica» di tirarlo sempre in ballo quando si parla del movimento di don Giussani e rivendicando invece l' impegno a essere semplicemente «un vescovo che deve occuparsi dei suoi fedeli».
Stessa precisazione circa il suo rapporto col governatore lombardo con cui «certo siamo amici», ha detto: ma «non c' entro niente - ha scandito - con quel che fa Formigoni».
Tutto questo nel giorno del patrono dei giornalisti San Francesco di Sales, in un incontro-dibattito sull' etica dell' informazione ospitato dall' Istituto dei ciechi. Tra i «nemici» più subdoli della buona informazione Scola ha inserito la «falsa oggettività» e l' attitudine a «scambiare il vero col verosimile». Non cita mai esplicitamente alcun fatto recente di cronaca, men che mai giudiziaria, ma sceglie subito un esempio per far capire in cosa consiste a suo avviso un approccio giornalistico sbagliato: «È quando si dice "questo qui ha militato in Comunione e liberazione, quindi tutto quel che fa Cl, comprese le marachelle, non può non vederlo in qualche modo coinvolto". Ecco».
Eppure è lo stesso ragionamento, lamenta il cardinale, che i giornalisti applicano a lui: «Siccome il vescovo ha militato in Comunione e liberazione, possibile che non sia coinvolto in quel che fanno? Siccome con Formigoni sono amici, vengono tutti e due da Lecco, tutti e due da Cl, eccetera, possibile che il vescovo non c' entri con quello che Formigoni fa? Rispondo: certo che è possibile, perché con Formigoni negli ultimi vent' anni ci siamo visti una volta all' anno se va bene». L' ultima, peraltro, proprio ieri mattina a Palazzo di Giustizia per l' inaugurazione dell' anno giudiziario dove i due erano vicini di poltrona. «Quanto a Cl - ha proseguito il cardinale - non ho più partecipato ad alcun incontro da vent' anni e non conosco più nessuno che ne abbia meno di sessanta, ma per molti di voi giornalisti questo non serve a niente...».
La conclusione è comunque col sorriso di chi, indovinando quelli che probabilmente sarebbero stati i titoli dei giornali oggi, i meccanismi della comunicazione sembra comunque conoscerli bene: «So di tirarmi la zappa sui piedi. Ma sono comunque contento perché a Milano ho avuto una accoglienza bellissima: siamo ancora alla luna di miele». «Io e Scola - ha detto dal canto suo Formigoni - siamo amici da tantissimi anni ma è vero che negli ultimi venti ci siamo visti, ben che vada, per gli auguri di Natale. E per di più - ha concluso - agiamo in due campi completamente diversi».
Paolo Foschini
da Ilcorrieredellasera
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