“Lo HHS (Health and Human Services Department) ha emanato un regolamento che impone, praticamente in tutti i piani privati di assicurazione sanitaria, l’inclusione di ogni farmaco e strumento contraccettivo, compresi gli interventi chirurgici di sterilizzazione, approvato dalla FDA (Food and Drug Administration). Questi farmaci e interventi sono elencati tra i ‘servizi di prevenzione per la donna’ che ogni polizza sanitaria deve coprire, senza alcun contributo o partecipazione finanziaria da parte della donna, senza tener conto dell’eventuale opposizione alla copertura da parte dell’assicuratore, del datore di lavoro o di altri sponsor del piano, o della stessa donna.
Mons. Thimoty Dolan, arcivescovo di New York |
L’esenzione prevista per ‘i datori di lavoro religiosi’ è talmente ristretta da non coprire la grande maggioranza delle organizzazioni a base religiosa, inclusi ospedali cattolici, università e organizzazioni che prestano servizi e che aiutano milioni di persone ogni anno. Paradossalmente, neppure Gesù e i suoi discepoli sarebbero esentati. Nello scorso autunno, durante il periodo in cui si potevano fare commenti pubblici al regolamento, la campagna a livello popolare promossa dai vescovi ha raccolto più di 57.000 commenti contrari. Adesso che l’Amministrazione ha rifiutato di riconoscere il diritto costituzionale alla libertà di coscienza di organizzazioni e singoli che si oppongono a quest’obbligo, i vescovi invitano i cattolici e altre persone di buona volontà a combattere questo attacco senza precedenti alla libertà di coscienza e religiosa” (dal sito della Conferenza episcopale degli Stati Uniti, www.usccb.org).
Il presidente Obama era certamente conscio che questo regolamento del HHS avrebbe portato a una simile reazione dei vescovi, ma deve avere concluso che la maggior parte degli elettori non avrebbero comunque tenuto conto della posizione dei vescovi. Ma Obama ha ragione? I vescovi e altri leader cattolici si opporranno con una decisione che sorprenderà Obama e i suoi consiglieri politici. “L’informazione della Casa Bianca in proposito è al contempo fuorviante ed errata”, afferma Anthony Picarello, responsabile legale della Conferenza Episcopale Cattolica. E aggiunge che i vescovi “intraprenderanno ogni azione legale possibile per mettere fine a questo obbligo. Il che vuol dire azioni sul piano legislativo, legale e del sostegno pubblico. Tutte le opzioni sono sul tavolo”.
La leadership della Chiesa cattolica non è sola in questa lotta contro la decisione dello HHS, il cui annuncio ha provocato indignazione anche tra i cristiani evangelici, gli ebrei ortodossi e altre confessioni religiose. La voce dei vescovi cattolici è la più forte e il loro presidente, il futuro cardinale Timothy Dolan di New York, ha definito la norma “non americana” e “una violazione della coscienza”.
Mercoledì, in un post sul suo blog, la Casa Bianca ha risposto che le nuove regole non costringeranno nessuno a comprare contraccettivi. Cecilia Muñoz, direttrice del Domestic Policy Council, ha scritto: “Più della metà degli americani già vive nei 28 Stati che chiedono alle compagnie di assicurazione di coprire anche i contraccettivi”. Inclusi grandi Stati come la California e New York, ha aggiunto. I vescovi cattolici hanno risposto venerdì, dicendo che è fuorviante affermare che nessuno è costretto a “comprare” contraccettivi, dato che chi aderisce a un piano assicurativo paga una parte dei sussidi che permettono che la contraccezione sia gratis. Inoltre, le istituzioni cattoliche sono riuscite ad aggirare i regolamenti statali in vari modi, principalmente con l’autoassicurazione. Con il nuovo programma federale non ci sarà più questa possibilità.
“Le norme statali sono come la linea Maginot. Sono una robusta barriera, ma possono essere aggirate”, ha detto Picarello in un’intervista. Tuttavia la domanda rimane: il normale elettore cattolico seguirà i vescovi in questo conflitto? In un articolo del 6 febbraio sul Los Angeles Times, Kathleen Hennessey e Christi Parsons affermano che “anche se gli arrabbiati leader cattolici si impegnassero nella lotta contro la nuova disposizione federale diretta a che la gran parte dei datori di lavoro includa i contraccettivi nelle polizze sanitarie, è convinzione dell’Amministrazione Obama che il danno politico sarà limitato, perché si tratta dei diritti delle donne”. Secondo gli strateghi del Partito Democratico, gli elettori che si oppongono a Obama su questa norma non avrebbero comunque votato per lui e la maggior parte delle donne cattoliche, come la maggioranza delle altre donne americane, pensa che il controllo delle nascite debba essere disponibile e alla portata di tutti. “Credo che questo sia un Paese dove gli elettori, e particolarmente le donne, sono in favore di un accesso conveniente al controllo delle nascite e che questo sia vero tra le donne cattoliche come tra quelle non cattoliche”, ha detto Geoff Garin, sondaggista per i Democratici e Planned Parenthood.
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