Dall' Omelia nella Santa Messa
«Adamo dove sei?», «Dov’è il tuo fratello?», sono le due domande
che Dio pone all’inizio della storia dell’umanità e che rivolge anche a tutti
gli uomini del nostro tempo, anche a noi. Ma io vorrei che ci ponessimo una
terza domanda: «Chi di noi ha pianto per questo fatto e per fatti come
questo?». Chi ha pianto per la morte di questi fratelli e sorelle? Chi ha
pianto per queste persone che erano sulla barca? Per le giovani mamme che
portavano i loro bambini? Per questi uomini che desideravano qualcosa per
sostenere le proprie famiglie? Siamo una società che ha dimenticato
l’esperienza del piangere, del "patire con": la globalizzazione
dell’indifferenza ci ha tolto la capacità di piangere! Nel Vangelo abbiamo
ascoltato il grido, il pianto, il grande lamento: «Rachele piange i suoi figli…
perché non sono più». Erode ha seminato morte per difendere il proprio
benessere, la propria bolla di sapone. E questo continua a ripetersi…
Domandiamo al Signore che cancelli ciò che di Erode è rimasto anche nel nostro
cuore; domandiamo al Signore la grazia di piangere sulla nostra indifferenza,
di piangere sulla crudeltà che c’è nel mondo, in noi, anche in coloro che
nell’anonimato prendono decisioni socio-economiche che aprono la strada ai drammi come
questo. «Chi ha pianto?». Chi ha pianto oggi nel mondo?
Signore, in questa Liturgia, che è una Liturgia di penitenza,
chiediamo perdono per l’indifferenza verso tanti fratelli e sorelle, ti
chiediamo Padre perdono per chi si è accomodato e si è chiuso nel
proprio benessere che porta all’anestesia del cuore, ti chiediamo perdono per
coloro che con le loro decisioni a livello mondiale hanno creato situazioni che
conducono a questi drammi. Perdono Signore!
Signore,
che sentiamo anche oggi le tue domande: «Adamo dove sei?», «Dov’è il sangue di
tuo fratello
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