Barilla: «Mai coppie gay nei nostri spot. La nostra è
una famiglia tradizionale». Lgbt: «È omofobo»
settembre 26, 2013
Il leader
dell’azienda pastificia interviene alla Zanzara: «Se agli omosessuali non piace
la nostra comunicazione mangino pure un’altra pasta». Le associazioni lgbt
partono all’attacco
«Non faremo mai uno
spot con una famiglia gay, la nostra è una famiglia tradizionale». Parola di
Guido Barilla, leader dell’omonima azienda pastificia, che ieri è intervenuto
durante il programma radiofonico La Zanzara. I presentatori Parenzo e Cruciani
hanno intervistato il manager in seguito alle dichiarazioni del presidente
della Camera Laura Boldrini sul ruolo della donna negli spot tv, ma presto la
discussione si è allargata, finendo col trattare il valore della famiglia. «Se
ai gay piace la nostra pasta e la nostra comunicazione la mangino pure, se non
gli piace quello che diciamo ne mangeranno un’altra. La mia non è mancanza di
rispetto per gli omosessuali, che hanno il diritto di fare quello che vogliono
nel rispetto degli altri. Ma non la penso come loro. La famiglia cui ci
rivolgiamo noi è quella tradizionale, dove la donna ha un ruolo fondamentale: è
il centro strutturale di una vita di questo organismo».
LA DONNA IN TV. I ragguagli della Boldrini erano arrivati lunedì nel corso durante il
convegno “Donne e media”, tenutosi in Senato: il presidente della Camera aveva
contestato l’immagine della donna in televisione, troppo spesso protagonista di
spot “stereotipati” dove viene rappresentata mentre serve a tavola padri e
figli. «Dalle cose che dice – ha spiegato Barilla -, la Boldrini sembra non
capire a cosa serva la pubblicità e quale ruolo la donna vi svolge. Questi spot
nobilitano la donna sotto certi aspetti: è madre, nonna, amante, cura la casa,
le persone care, fa altri gesti e attività che ne nobilitano il ruolo. È una
persona fondamentale per la pubblicità in generale, non solo in Italia. Mia
moglie tutte le mattine serve la colazione a tutta la famiglia poi va a fare il
suo lavoro: che male c’è?».
IL BOICOTTAGGIO. Le associazioni omosessuali hanno subito lanciato una campagna per
boicottare il marchio. «Lanciamo con una campagna di
boicottaggio di tutti i suoi prodotti», ha detto il presidente
dell’associazione omosessuale Equality Italia, Aurelio Mancuso. «Ecco un altro
esempio di omofobia all’italiana», ha commentato il deputato di Sel Alessandro
Zan. «Dopo le dichiarazioni di Guido Barilla ci chiediamo se dovesse scegliere
come testimonial tra Obama e Giovanardi chi sceglierebbe – ha calcato la mano
l’associazione Gay Center – il primo è a favore dei matrimoni gay, il secondo è
un omofobo».
tratto da TEMPI
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