GABRIELE TOCCAFONDI
IL COMPITO PRIMARIO TOCCA ALLA FAMIGLIA
Caro Direttore
dopo aver letto con attenzione l'articolo di Vincenzo Luna, "Nuovo Centro Destra,
contraddittorio sui temi etici", (la nuova Bussola quotidiana) vorrei intervenire nel
dibattito suscitato dalla Nuova Bussola Quotidiana, puntualizzando
alcune questioni di primaria importanza. Vorrei, in primis, ricordare che è
stata proprio un'interpellanza del gruppo Ncd al Senato a portare
all'attenzione dell'opinione pubblica e del mondo politico la vicenda
dell'introduzione nelle scuole dei manuali di educazione alla diversità, curati
dall'Unar, di cui come Ministero eravamo stati tenuti all'oscuro.
Noi siamo fermamente convinti della necessità di una lotta a ogni tipo di
discriminazione, sia essa basata sul genere, la razza, la religione o le
opinioni politiche. Siamo contro il bullismo e l'omofobia. Allo stesso tempo,
siamo altrettanto fermamente convinti che su temi delicati come l'educazione
sessuale e l'ideologia del genere, sia un grave errore la diffusione nelle
scuole di opuscoli come quello voluto da Unar, che sembrava avere l'intendo di
imporre un'impronta culturale a senso unico destando preoccupazione e
confusione nel sistema educativo.
Una materia così delicata richiede
particolare attenzione ai contenuti e al linguaggio utilizzati, a maggior
ragione visto che si rivolge a ragazzi di tutte le fasce di età. L'educazione
alla diversità e al rispetto è importante, ma non è pensabile farlo imponendo
una visione unilaterale che capovolge valori e tradizioni su cui si fonda la
nostra civiltà.
Su questi temi - l'educazione alla sessualità e all'identità - il compito
primario spetta alla famiglia, e non può essere nessun altro istituto
educativo, neppure la scuola, a imporre una sua visione, a maggior ragione se
orientata in senso ideologico e unilaterale, come i libri più volte richiamati,
i quali oltre a presentare una lettura 'partigiana' della realtà, discriminano,
come più associazioni hanno sottolineato, a loro volta le persone 'religiose' e
'credenti', considerate più propense all'omofobia proprio in ragione della loro
religiosità. Dal mio canto, come sottosegretario all'Istruzione, vigilerò affinché
libri e opuscoli non concordati con il Miur non vengano imposti nelle scuole,
come da qualche parte sembra stia continuando ad avvenire, nonostante il mio
intervento in senso contrario di alcune settimane fa.
Non è accettabile, e
spero non si ripeta più in futuro, che venga prodotto materiale per le scuole,
per gli studenti e gli insegnanti, con un'impronta culturale a senso unico,
senza nemmeno avvertire o coinvolgere il Ministero dell'Istruzione. Più in
generale la speranza, e l'appello a tutti, è quello di non utilizzare la scuola
come un campo di battaglia ideologico.
Cordiali saluti,
Gabriele Toccafondi
(Ncd),
sottosegretario di Stato all'Istruzione
sottosegretario di Stato all'Istruzione
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