Bagnasco contro i campi d'indottrinamento gender
di Massimo Introvigne25-03-2014
Lunedì 24 marzo,
aprendo il Consiglio Permanente della Conferenza Episcopale Italiana, il cardinale Angelo
Bagnasco, che la presiede ha affrontato con grande determinazione la problematica
della famiglia e dell’ideologia di genere.
«La preparazione alla
grande assise del sinodo sulla famiglia, che si celebrerà in due fasi nel
2014 e nel 2015, nonché il recente concistoro sul medesimo tema – ha detto
Bagnasco – hanno provvidenzialmente riposto l’attenzione su questa realtà tanto
“disprezzata e maltrattata”, come ha detto il Papa: commenterei, “disprezzata”
sul piano culturale e “maltratta” sul piano politico». Il cardinale ha
inquadrato la natura ideologica del problema: la famiglia è diventata il nemico
da abbattere. «Colpisce che la famiglia sia non di rado rappresentata come un
capro espiatorio, quasi l’origine dei mali del nostro tempo, anziché il
presidio universale di un’umanità migliore e la garanzia di continuità sociale.
Non sono le buone leggi che garantiscono la buona convivenza – esse sono
necessarie – ma è la famiglia, vivaio naturale di buona umanità e di società
giusta».
Dio crea Eva dalla costola di Adamo Lorenzo Maitani - facciata del duomo di Orvieto |
Il cardinale è andato
oltre: non è rimasto sul generico, ma ha citato come esempio dei
maltrattamenti che la famiglia subisce un episodio specifico, su cui – lo
ricordiamo per la cronaca, senza rivendicare primogeniture – per prima «La
nuova Bussola quotidiana», nel silenzio generale, aveva attirato l’attenzione.
«In questa logica distorta e ideologica – ha detto Bagnasco –, si innesta la
recente iniziativa – variamente attribuita – di tre volumetti dal titolo
“Educare alla diversità a scuola”, che sono approdati nelle scuole italiane,
destinati alle scuole primarie e alle secondarie di primo e secondo grado. In
teoria le tre guide hanno lo scopo di sconfiggere bullismo e discriminazione –
cosa giusta –, in realtà mirano a “istillare” (è questo il termine usato) nei
bambini preconcetti contro la famiglia, la genitorialità, la fede religiosa, la
differenza tra padre e madre… parole dolcissime che sembrano oggi non solo
fuori corso, ma persino imbarazzanti, tanto che si tende a eliminarle anche
dalle carte».
Durissimo il commento
del presidente dei vescovi italiani «È la lettura
ideologica del “genere” – una vera dittatura – che vuole appiattire le
diversità, omologare tutto fino a trattare l’identità di uomo e donna come pure
astrazioni. Viene da chiederci con amarezza se si vuol fare della scuola dei
“campi di rieducazione”, di “indottrinamento”. Ma i genitori hanno ancora il
diritto di educare i propri figli oppure sono stati esautorati? Si è chiesto a
loro non solo il parere ma anche l’esplicita autorizzazione? I figli non sono
materiale da esperimento in mano di nessuno, neppure di tecnici o di cosiddetti
esperti. I genitori non si facciano intimidire, hanno il diritto di reagire con
determinazione e chiarezza: non c’è autorità che tenga».
Parole chiarissime:
altri vescovi prendano esempio. La strategia enunciata esplicitamente
da Papa Francesco nell’esortazione apostolica «Evangelii gaudium» – il Papa di
certe questioni, comprese quelle (citate in nota nel documento come esempio
delle «questioni» cui si allude) della famiglia e del gender, non parla, chiede
che siano gli episcopati nazionali a intervenire – non piace a tanti nostri
lettori, e dalle strategie, che non sono Magistero neppure ordinario, si può
certo legittimamente dissentire. Però qualche volta le strategie funzionano:
dove tace il Papa, i vescovi parlano. È successo negli Stati Uniti, in Polonia,
in Croazia, in Portogallo, in Slovacchia. Ora succede anche in Italia, e non si
può non ricordare che – come sempre avviene nel nostro Paese – prima di aprire
con questa relazione il Consiglio Permanente della CEI venerdì scorso Bagnasco
è andato in udienza dal Papa, cui questi testi sono di regola previamente
sottoposti. Vediamo se questa rondine farà, come ci auguriamo, primavera.
Nessun commento:
Posta un commento