LE SANZIONI E L'IDEOLOGIA
OBAMA COLPISCE MIZULINA LA POLITICA CHE HA FIRMATO LEGGI PRO FAMIGLIA
Gli Stati Uniti, come promesso,
hanno reagito approvando sanzioni economiche nei confronti di 10 importanti
figure politiche, sette russe e tre ucraine (tra cui l’ex presidente
Yanukovich). Se tra i politici colpiti mancano i nomi che contano, come quelli di
Putin (presidente), Medvedev (premier), Lavrov (ministero degli Esteri), Miller
(ad Gazprom), ne compare uno che sembra non c’entrare niente con lo scopo delle
sanzioni: Yelena Mizulina.
L’obiettivo è quello di colpire tutti i principali personaggi
collegati in qualche modo con il tentativo di annettere la Crimea alla Russia,
congelando i loro conti in banca (o altri asset) all’estero e proibendo il
rilascio di visti. Tra le persone inserite nella lista nera ci sono Vladislav
Surkov, considerato l’eminenza grigia della presidenza e incaricato di favorire
un accordo con la Crimea; Sergei Glazyev, consigliere personale di Putin con il
compito di sponsorizzare l’Unione Euroasiatica; Leonid Slutsky, membro della
Duma con l’incarico di valutare come vengono trattati i russi che vivono
all’estero (Ucraina compresa); Andrei Klishas, che aveva proposto in caso di
sanzioni da parte dell’Occidente di sequestrare i beni degli stranieri;
Valentina Matviyenko, a capo del Consiglio della federazione e importante
alleata di Putin; Dmitry Rogozin, viceprimo ministro della federazione, potente
politico e fiero nazionalista. E infine, Yelena Mizulina.
Yelena
Mizulina
è un membro della Duma e c’entra poco o niente con l’Ucraina. Non
è un potente politico, non è un alleato chiave di Putin né una mente strategica
che ha collaborato con il dispiegamento di forze in Crimea. Ecco perché, mentre
tutte le altre persone hanno rilasciato dichiarazioni di questo calibro: «Sono
piuttosto felice di ritrovarmi in questa lista di persone», lei ha affermato: «Sono
sconcertata, perché mi hanno inclusa? Io non ho conti in banca o asset
all’estero e neanche i membri della mia famiglia». Forse però un motivo per
colpire Yelena Mizulina nell’ottica dell’amministrazione Obama c’è: lei è la
parlamentare che ha sponsorizzato le cosiddette leggi che proibiscono la propaganda Lgbt ai minori e le adozioni agli americani, dopo la
legalizzazione da parte di alcuni Stati delle nozze tra persone dello stesso
sesso. Mizulina è nota per le sue campagne contro l'aborto, che con un milione di interventi è fra le cause del drammatico tasso di natalità in Russia.
Secondo la stessa Mizulina, è stata inserita tra i sanzionati come forma
di «vendetta per le mie idee. Quello che è appena successo è una
violazione dei miei diritti come cittadina e politica».
sarebbe come se la Russia avesse messo sotto sanzione un legislatore del Vermont per aver introdotto il matrimonio gay. Barack Obama il peggior presidente USA vuole continuare ad
appoggiare le lobby Lgbt anche attraverso le sanzioni alla Russia!
the first-gay black president |
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