Il 4 LUGLIO 2015 a Castel Gandolfo, il Papa emerito Benedetto XVI ha ricevuto il
dottorato honoris causa da parte della Pontificia Università “Giovanni Paolo
II” di Cracovia e dell’Accademia di Musica di Cracovia (Polonia). A conferire
le due Lauree è il cardinale Stanisław Dziwisz, arcivescovo di Cracovia, Gran
Cancelliere della Pontificia Università “Giovanni Paolo II”.
(…) Che cos’è in realtà la musica? Da
dove viene e a cosa tende?
Penso si possano localizzare tre
“luoghi” da cui scaturisce la musica.
Una sua prima scaturigine è l’esperienza dell’amore. Quando gli uomini furono afferrati
dall’amore, si schiuse loro un’altra dimensione dell’essere, una nuova
grandezza e ampiezza della realtà. Ed essa spinse anche a esprimersi in modo
nuovo. La poesia, il canto e la musica in genere sono nati da questo essere
colpiti, da questo schiudersi di una nuova dimensione della vita.
Una seconda origine della musica è l’esperienza della tristezza, l’essere toccati dalla morte, dal
dolore e dagli abissi dell’esistenza. Anche in questo caso si schiudono, in
direzione opposta, nuove dimensioni della realtà che non possono più trovare
risposta nei soli discorsi.
Infine, il terzo luogo d’origine della musica è l’incontro con il divino, che sin dall’inizio è parte di ciò che
definisce l’umano. A maggior ragione è qui che è presente il totalmente altro e
il totalmente grande che suscita nell’uomo nuovi modi di esprimersi. Forse è
possibile affermare che in realtà anche negli altri due ambiti – l’amore e la
morte – il mistero divino ci tocca e, in questo senso, è l’essere toccati da Dio che complessivamente costituisce l’origine
della musica.
Trovo commovente osservare come ad
esempio nei Salmi agli uomini non basti più neanche il canto, e si fa appello a
tutti gli strumenti: viene risvegliata la musica nascosta della creazione, il
suo linguaggio misterioso. Con il Salterio, nel quale operano anche i due
motivi dell’amore e della morte, ci troviamo direttamente all’origine della
musica della Chiesa di Dio. Si può dire che la qualità della musica dipende
dalla purezza e dalla grandezza dell’incontro con il divino, con l’esperienza
dell’amore e del dolore. Quanto più pura e vera è quell’esperienza, tanto più
pura e grande sarà anche la musica che da essa nasce e si sviluppa.
A questo punto vorrei esprimere un
pensiero che negli ultimi tempi mi ha preso sempre più, tanto più quanto le
diverse culture e religioni entrano in relazione fra loro. Nell’ambito delle
più diverse culture e religioni è presente una grande letteratura, una grande
architettura, una grande pittura e grandi sculture. E ovunque c’è anche la
musica. E tuttavia in nessun’altro
ambito culturale c’è una musica di grandezza pari a quella nata nell’ambito
della fede cristiana: da Palestrina a Bach, a Händel, sino a Mozart, Beethoven
e Bruckner. La musica occidentale è qualcosa di unico, che non ha eguali nelle
altre culture. Questo ci deve far pensare. (…)
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