DI GIULIO LUPORINI
PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE
CULRTURALE “TU FORTITUDOMEA”
Il 26 novembre 2023 ricorre l’ottantaduesimo
anniversario della nascita di mons. Luigi Negri. Credo sia significativo
ricordarlo a partire dall’importante evento, al quale la nostra Associazione ha
aderito, svoltosi ieri a San Marino
: Fede, ragione e missione.
Convegno in onore di mons. Luigi Negri, uomo di fede, maestro di cultura.
Un convegno (organizzato dal Centro Internazionale Giovanni Paolo II,
da Culturacattolica.it e dall’Associazione culturale La
Contea degli Insorgenti, in collaborazione con la Diocesi di San
Marino-Montefeltro)
non su mons. Luigi Negri ma in suo onore perché è stato dedicato ad alcune
tematiche rispetto alle quali egli ha dato certamente un contributo
significativo. I titoli delle due sessioni, quella mattutina e quella
pomeridiana, sono stati infatti i seguenti:
Fede e ragione: un incontro
per il bene dell’uomo;
Missione: “autorealizzazione” della Chiesa.
Non cercherò qui di riprendere
i contenuti delle relazioni degli autorevolissimi ospiti, particolarmente
profonde e articolate, che speriamo di avere modo di recuperare e approfondire
in seguito, quanto piuttosto di soffermarmi sulle parole che sono state
dedicate a mons. Luigi Negri.
Innanzitutto il ricordo personale e commovente
di mons. Elio Ciccioni, vicario generale al tempo
dell’episcopato di San Marino-Montefeltro. Egli ha ricordato come, al di là
della prima impressione, «quella di un carattere un po’ burbero, forse timido»,
«nel rapporto personale si dimostrò subito accogliente, capace di dialogo e di
relazioni profonde». Ne ha parlato come di un Vescovo «paterno e comprensivo
con gli errori e con le debolezze di noi sacerdoti» che, tuttavia, «non
ammetteva scorciatoie sulla dottrina, sulla fede», «una fede che doveva essere
illuminata dalla ragione e diventare cultura». Un Vescovo caratterizzato da una
«grande sollecitudine per i fedeli della diocesi ai quali rivolgeva con varie
modalità e iniziative il suo magistero» e ancora di più da quella che egli ha
definito un’«ansia della missionarietà, della diffusione del Vangelo,
dell’Annuncio». «Un uomo di una vastissima cultura, filosofica, teologica ed
umanistica» ma «dotato anche di una grande sensibilità, pronto ad intervenire
per aiutare concretamente le persone quando gli era richiesto e gli era
possibile». Ha inoltre precisato che «era intellettualmente onesto» in quanto
«sapeva riconoscere la validità di tutti i cammini di fede» perché per lui «la
cosa essenziale era che le persone arrivassero a conoscere Cristo». Dal punto
di vista umano «una persona capace di amicizie fedeli che duravano nel tempo e
sempre finalizzate all’aiuto reciproco e, soprattutto, per sostenersi
reciprocamente nel cammino di fede». Per quanto riguarda il suo episcopato,
egli ha affermato che «il suo nome resterà scritto tra i Vescovi più
significativi di questa Diocesi» per diverse ragioni: «per la sua personalità;
per la grande statura di fede e di cultura»; «per avere ottenuto che, il 19
giugno 2011, il Santo Padre Benedetto XVI visitasse questa Chiesa di San
Marino- Montefeltro»; «per il suo magistero e per la sua sollecitudine per la
ripresa della fede tra la gente».
Il cardinal Gerhard Ludwig Muller, che
ha sviluppato una lectio magistralis molto importante sul
bisogno e sul coraggio di aprirsi alla ragione seguendo l’insegnamento di
Benedetto XVI, definito come «uno dei più importanti teologi sul soglio di
Pietro», ha ricordato il suo primo incontro con mons. Luigi Negri: «Ricordo
molto bene il primo incontro con il Vescovo Luigi Negri quando sono stato
nominato Prefetto della congregazione per la dottrina della fede», «uno dei
primi a farmi visita», e, in quell’occasione, «abbiamo parlato più di un’ora su
questo tema, fede e ragione, soprattutto nella prospettiva del grande discorso
di Benedetto XVI a Ratisbona». Ha inoltre aggiunto che da quel momento si è
«sviluppata una grande amicizia» che li ha portati a collaborare a diversi
convegni, uno dei quali per il Meeting di Rimini.
Rocco Buttiglione, membro della Pontificia Accademia delle Scienze
Sociali, ha ricordato come insieme a don Negri, hanno imparato, seguendo don
Giussani, la ragionevolezza della fede, senza la quale la vita non può essere
vissuta adeguatamente, perché solo nella fede l’uomo può trovare la risposta al
bisogno costituivo del cuore. Degli anni con Giussani, ha detto, «la prima cosa
che ricordo, ma penso sia la prima che ricordava anche Luigi, è la scoperta del
cuore come sintesi della persona (…) il cuore è quel fascio di evidenze ed
esigenze con cui siamo gettati nel paragone della vita». Evidenze ed esigenze
che trovano una risposta piena in «Cristo, centro del cosmo e della storia».
Il Sottosegretario alla Presidenza del
Consiglio, Alfredo Mantovano, dopo avere sottolineato che, «come
spesso capita, quando non c’è più una persona cara, più il tempo passa, più se
ne sente la mancanza», riguardo a Negri ha detto: «ci manca la sua generosità,
la sua vicinanza, la sua passione, il suo richiamo ai fondamenti antropologici
della nostra fede». Ha poi sviluppato, proprio «sulla scia dell’insegnamento di
mons. Negri», anche lui una riflessione sul «discorso tenuto da papa Benedetto
XVI a Ratisbona nel 2006, un discorso tanto criticato e contestato quanto non
meditato e, probabilmente neanche letto, soprattutto dal ceto intellettuale e
politico europeo». La lezione di Benedetto XVI è stata indicata come
estremamente utile per affrontare la situazione di oggi, così profondamente
segnata da atteggiamenti di carattere nichilistico per i quali l’uomo, in
particolare nella nostra Europa, sembra destinato a dimenticare le proprie
radici cristiane e, con esse, le dimensioni più profonde e costitutive di sé.
Ha concluso il suo intervento ricordando che proprio don Negri è stato uno di
quegli uomini che «ci hanno fatto uscire dal torpore, che ci hanno donato
ragioni e fede per combattere la buona battaglia».
Mons. Giampaolo Crepaldi, Vescovo emerito di
Trieste, intervenuto sul tema della missione, ha dichiarato che mons. Luigi
Negri è stato «una delle figure più significative della Chiesa italiana»,
spiegando così le motivazioni della sua presenza al convegno: «sono venuto qui
per saldare un debito di gratitudine verso mons. Negri (…) che anche per me fu
un uomo di fede e un maestro di cultura. Sono venuto soprattutto per dirgli
grazie per un legame di amicizia che insieme abbiamo avuto. Quest’amicizia è
stata una grazia, un dono di Dio che abbiamo coltivato insieme». Prima di
sviluppare le sue considerazioni, egli ha voluto evidenziare che «il tema della
missione era un tema molto caro a mons. Negri», affermando che egli è stato
capace di tradurlo «nell’impegno di illuminare di verità e di speranza la
presenza e l’azione dei cattolici nella società italiana». Soprattutto ha detto
che egli «era sostenuto dalla certezza che la fede nella Rivelazione in Cristo
Salvatore, unitamente al corretto uso della nostra ragione, che deriva da
Cristo, non hanno perso». Per questo mons. Luigi Negri «non era un uomo
scoraggiato, era un uomo combattivo; non era un uomo che si era arreso, ma
continuava ad andare avanti». Egli era sostenuto dalla convinzione «che Cristo
era ancora in grado di illuminare e animare in senso pieno la presenza e
l’azione dei cristiani nella società».
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Madre Monica Della Volpe |
Anche madre Monica della Volpe,
badessa emerita del Monastero di Valserena, ha spiegato la sua presenza, oltre
che per l’importanza del tema della missione, «per l’amicizia che ci lega sia
personalmente, io stessa e, soprattutto, la mia badessa suor Francesca Righi,
sia come monastero di Valserena a mons. Negri», il quale «voleva molto bene al
nostro monastero». Ha così iniziato la sua testimonianza ricordando
l’importanza delle figure di don Giussani e di don Negri per la loro storia:
«Con mons. Negri anche noi siamo profondamente convinte che credere e sapere
per esperienza che Gesù Cristo è la Salvezza di ogni uomo e dell’umanità è il
fondamento, la base per stabilire una convivenza sociale realmente umana,
stabile e duratura. Ma non basta. Occorre anche quell’impeto incontenibile di
amore per Cristo che abbiamo conosciuto in don Giussani e in mons. Negri, come
in ogni santo testimone che Dio ha messo sulla nostra strada. Quell’impeto che
può nascere solo dall’averLo incontrato e da non averLo più lasciato andare,
per avere quindi acquisito una profondità personale nella conoscenza di Lui,
cioè per essere arrivati a capire che Egli è la salvezza di ogni uomo, della
mia vita prima di tutto e poi di tutta l’umanità (…) Chi incontrava davvero
Giussani e lo seguiva davvero diventava un testimone e così mi è apparso Luigi
Negri, non ancora monsignore e neanche don, alla prima riunione a Varigotti in
cui l’ho incontrato (…) Un uomo capace di segnare la strada, capace di verità e
di amicizia come pochi perché aveva dato la sua vita a Cristo, quindi uno di
cui ci si poteva affidare».
Infine il professor Marco Cangiotti,
docente di Filosofia Politica presso l’Università di Urbino, affrontando anche
lui il tema della missione ma con particolare riferimento alla questione
educativa, soprattutto alla difficile situazione che Benedetto XVI, già nel
2007 definì come emergenza educativa, ovvero il «profondo disorientamento in
ordine alle questioni del valore della persona, del senso della vita, del
significato della verità e del bene, disorientamento che passa attraverso
quella che possiamo definire un logoramento della relazione fra i padri e i
figli», ha indicato nell’educazione «uno dei temi fondamentali dell’azione
sacerdotale, pastorale e culturale di mons. Luigi Negri».
NOTA
(Il CROCEVIA unitamente a don Agostino Tisselli, ispiratore e guida della nostra associazione, ricorda con gratitudine Mons. Luigi Negri, maestro di fede e di vita, per l'amicizia e la vicinanza al nostro cammino e la partecipazione a numerosi incontri e convegni. Questa amicizia non può non essere accompagnata dalla responsabilità di conservare e diffondere il suo magistero, maturato e sviluppato nel corso del tempo, intorno alla fede, alla cultura, alla dottrina sociale, alla teologia, alla filosofia e alla storia. )
https://tufortitudomea.it/eventi/oggi-82-anni-fa-nasceva-don-luigi-negri/?fbclid=IwAR2Y9bmz8KgIxeEZz1gSyZx-pkgwLVdtLPFHjrtDFFOz0sC_sPb3KPB9l5U
NOTA FINALE
L’Associazione Culturale TU
FORTITUDO MEA
è stata costituita con
l’intento di custodire e promuovere la memoria e la conoscenza della persona e
dell’opera di mons Luigi Negri (1941 – 2021). Una figura estremamente
significativa per la Chiesa, per il Movimento di Comunione e Liberazione,
nonché per la vita culturale e sociale della nostra epoca.