mercoledì 4 aprile 2012

MARIA DI NAZARETH. RAI UNO RIABILITATA


Sembra un miracolo che, dallo stesso schermo da cui si è demolito il senso morale degli italiani, possa uscire una raffigurazione così commovente della Madonna. Finalmente si taglia corto con le interpretazioni soggettive-sociopolitiche. Maria si santifica facendo fino in fondo la volontà di Dio.


Parliamo di Maria, la fiction televisiva che Rai Uno ha programmato domenica e lunedì sera scorsi: la verità è che si è trattato di un’opera che resterà nella storia della televisione italiana e che ha nobilitato i nostri schermi i cui pixel per troppo tempo si sono dovuti conformare alla tv spazzatura. Sembra un miracolo che dallo stesso schermo da cui si è demolito il senso morale degli italiani possa uscire una raffigurazione così commovente della Madonna. Il personaggio di Maria è disegnato con delicatezza e forza: fin da bambina dimostra personalità. Geniale è stata l’idea delle storie parallele di Maria e della Maddalena. La Maddalena sembra seguire i dettami - ben suggeriti dalla demoniaca Erodiade, vera antagonista di Maria - della cultura dominante dei nostri giorni. Sogna bei palazzi e bei vestiti, balla come una velina, fa la escort di alto bordo e finisce nella disperazione. Un itinerario attualissimo.
Sarà l’incontro con Gesù che prima la salva dalla lapidazione (viene identificata con la figura dell’adultera) e poi le concede la remissione dei peccati davanti agli indignati farisei. Quest’ultima scena s’intreccia col racconto della parabola del figliol prodigo che diventa figura della Maddalena stessa. Si vede che gli sceneggiatori hanno meditato a lungo il Vangelo riuscendo a inserire raccordi inaspettati, come quando Maria, che è sicura della risurrezione di Gesù, placa gli animi degli apostoli sbandati dopo la morte del Maestro, raccontando l’episodio del Bambino perduto e ritrovato nel tempio dopo tre giorni, alludendo al felice incontro che sta per avverarsi. Commovente la passione “in soggettiva” della Madonna che avverte su di sé le frustate della flagellazione, pur trovandosi altrove, e poi sente le proprie carni trafiggersi mentre assiste alla crocifissione.

Il messaggio è estremamente chiaro. Finalmente si taglia corto con le interpretazioni soggettive-sociopolitiche. Maria si santifica facendo fino in fondo la volontà di Dio: accetta volontariamente di diventare la serva del Signore. E Gesù è l’agnello che prende su di sé i peccati del mondo: è Colui che viene a fare la volontà del Padre e beve il calice della sofferenza fino alla fine. Punto. Non ci poteva essere una migliore introduzione alla Settimana Santa, e di questo dobbiamo ringraziare anche la Rai che ha voluto questo programma, dimostrando che la deprecata Rai lottizzata è sempre meglio della tv privata asservita al padrone di turno.
 
di Pippo Corigliano
Tratto da Tempi del 2 aprile 2012

Nessun commento:

Posta un commento