Scritto da
Massimo Camisasca il 20 marzo 2012 ·
Via Crucis:
il cammino di Gesù, libero e obbediente assieme, per compiere fino in fondo ciò
che il Padre gli ha chiesto per noi. Vivere ogni venerdì, o quando ci è
possibile, questo itinerario è partecipare a un evento che ci dà la vita e la
spiega, permettendoci di attraversarla.
Raffaello il trasporto di Cristo |
Itinerario
degli occhi, della mente, dell’immaginazione: la Via Crucis è tutto questo.
«Penetrare dentro quello che è accaduto». Nessuna parola, per quanto profonda o
ispirata essa sia, deve sostituirsi al nostro sguardo, allo sguardo del nostro
cuore, in questo andare dietro a Gesù che compie il suo cammino verso il Padre.
Nella Via
Crucis troviamo le due grandi forze che conducono, dilaniano e infine unificano
la vita: il peccato e l’amore. Troviamo la lotta tremenda che si combatte
dentro di noi e attorno a noi. E la fiduciosa speranza di poter partecipare
alla vittoria che Cristo ha conseguito.
Anche se una
comprensibile ritrosia ci spinge a stare lontani dal cammino della croce, il
desiderio avverte che non possiamo essere indifferenti di fronte a questo
sacrificio nato da un invincibile amore per noi e che ci ha procurato
l’immortalità, la luce, la gioia.
Chi vive la
Via Crucis entra negli eventi di cui è tessuta nel profondo la nostra vita
quotidiana e la nostra stessa esistenza sulla terra muta, aprendosi alla
scoperta dell’unità della vita che la Passione, Morte e Risurrezione di Gesù
hanno realizzato per ogni uomo.
A differenza
del santo Rosario, la Via Crucis non ci parla della flagellazione di Gesù e
della sua corona di spine. Condensa tutto nell’atto di condanna. Accompagnerà
invece Gesù, passo dopo passo, sulla strada verso il Golgota, seguendo i
Vangeli e anche delle pie tradizioni, là dove il Rosario parla solo di «salita
al Calvario». Così le due preghiere si integrano e ci offrono prospettive
diverse per stare vicini a Gesù nel suo sacrificio.
Non si può
vivere la Via Crucis senza meditare la Sacra Scrittura e senza
l’immedesimazione del cuore che avviene principalmente attraverso il canto e la
preghiera silenziosa: senza entrare, insomma, nello sguardo di Maria. Se
rimaniamo attaccati a Maria siamo condotti da lei sulla strada calpestata da
Gesù, bagnata dal suo sangue, dal suo sudore, dalle sue lacrime.
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