Ceausescu e Napolitano |
Ma l'uso di questo moralismo
insopportabile per cui c'è chi dice chi è "degno" o no di dirsi italiano.
Non si tratta di attaccare Napolitano (semmai è lui il primo ad
attaccare) né di difendere l'evasione. Si tratta di piantarla di fare i
sacerdoti mentre si è politici. Da un politico non vogliamo giudizi sulla
dignità. Ma questioni politiche e di diritto.
(Sia detto per inciso: dov'era Napolitano quando approvavano le leggi
di finanziamento dei partiti? dov'era quando si consumavano le nefandezze di un
sistema politico giudiziario che hanno prostrato la politica italiana? Dov'era
negli ultimi 30-40 anni? Dov'era quando la sinistra italiana perdeva l'anima la
cultura per ridursi a un sindacato di massa o a un partito radicale
individualista? Troppo comodo cavarsene fuori e fare l'anima bella.)
Naturalmente quanto diciamo per il Presidente vale per tutti i politici che tendono a fare l'anima bella, cedendo a un ricatto moralista agitato da chierici e media mossi da interessi di potere evidenti e occulti
Dire che i politici devono essere onesti è scontato. Pensare che il governo
degli onesti (o di coloro che i media dipingono come tali) sia di per sé
indiscutibile è da dittatura.
dr
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