sabato 5 maggio 2012

FORMIGONI NON E' MARIA GORETTI, MA.....



Fonte: CulturaCattolica.it

giovedì 3 maggio 2012


Certo, Formigoni non è Maria Goretti, ma per i nemici dell’ esperienza cristiana fa poca differenza, quando si tratta di «abbattere il nemico».

Sembra che questi giorni siano segnati da una volontà truce di farla finita con una presenza che ha posto nel mondo la figura incidente di Gesù Cristo. Da quando è nata, CL ha presentato il fatto cristiano come punto di riferimento per la vita di tutti. Si è opposta al tentativo subdolo di cancellare dalla storia la fede e la Chiesa, presenze che nel tempo hanno suscitato odi feroci, ma anche entusiasti segni di gratitudine.

Se c’è un aspetto che ha sempre colpito nella mentalità del potere, diffusa dai vari mass-media, è stato l’odio costante e la diffamazione continua a cui questa esperienza negli anni è stata sottoposta. Odio, diffamazione, ostilità, accuse, violenza: il tutto confluito in una colossale e costante menzogna. Conservo da sempre un dollaro, nel mio portafoglio, a ricordo delle assurde accuse di essere stati, ad esempio, finanziati dalla CIA; accuse che hanno dato il via a tutta una serie di violenze che si sono riversate sui ciellini, sulle loro iniziative; che hanno colpito le loro sedi… accuse che hanno infangato e umiliato la luminosa figura di don Giussani, la sua forza educativa a una fede capace di entusiasmare i giovani.

Un amico carissimo e collaboratore di CulturaCattolica.it ha scritto: «In questi giorni un’amica della sinistra estrema mi ha chiesto: “E tu sei con quelli pro Formigoni o con quelli contro? Perché so che CL è spaccata…”
Questo è il desiderio del potere: spaccarci; erano già meravigliati che il movimento non fosse saltato in aria dopo la morte del Giuss, aspettavano il Meeting del 2005 per vedere le defezioni, le crisi, le fazioni, le lotte di potere…
In questi momenti di duro attacco siamo richiamati a “ripartire da Uno”. Ricordo nel 1968 in Cattolica: i pochi rimasti fedeli al Giuss dopo la defezione dei capi (i capi! Con un documento pubblico che dichiarava che la nostra analisi politica era insufficiente) ci stavano in un’auletta da dodici posti. Ma la fedeltà di pochi ha generato la rinascita del movimento.
Non prestiamoci al gioco del potere. Continuiamo ad usare la nostra intelligenza per capire tutti i risvolti e tutto lo spazio che abbiamo per una testimonianza rinnovata. Ma non aggiungiamo ferite a ferite. E preghiamo Colui che ha già vinto. Un abbraccio a tutti voi fratelli di cammino.»

Ritengo che siamo in un momento in cui l’odio all’ esperienza di CL spera di dare un colpo definitivo alla nostra presenza. In questi giorni sembra che si sia all’attacco finale, che diventa odio per la Chiesa intera. Basti pensare alle quotidiane bordate indirizzate al Pontefice, alle continue notizie sui casi di pedofilia, agli scritti – che si vorrebbero autorevoli – sulla crisi di questo papato…
Non so se Formigoni e i suoi amici hanno sbagliato, e soprattutto nel modo che viene descritto. Ma mi pare che i moralizzatori che in questi giorni pontificano su tutti i mezzi di comunicazione non abbiano molto interesse ad una autentica moralità: basta guardare a come parlano dell’aborto, delle tematiche bioetiche, della questione della omosessualità; a come assistono, indifferenti, al disfarsi delle famiglie e all’idea stessa di “famiglia”… per capire che del bene dell’uomo e della sua dignità non gliene importa niente, anzi.
In questa situazione tragica per l’uomo e per la società, bisogna riprendere una capacità di presenza e di testimonianza che facciano rinascere nei cuori l’esperienza della fede. E non saranno le stoccate o le prediche di Repubblica a sostenerci in questa impresa! (Basta leggere le str…ate di Gad Lerner & C. pubblicate in questi giorni per rendersene conto).
È il momento della verità e del martirio: chiediamo al Signore e ai suoi santi di sostenerci, per ridare all’uomo la possibilità di vivere in pienezza. Non posso che ricordare quello che il grande Olivier Clément diceva anni fa [1980]: «La tragedia della storia europea sta nel fatto che il socialismo, in ciò che ha di meglio, non ha realmente incontrato la parte migliore del cristianesimo. Il socialismo, questo «cristianesimo dell’esterno», come diceva Péguy, ha sempre ed esclusivamente trovato davanti a sé un pietismo impaurito dalla vita, privo di qualsiasi dinamismo di trasfigurazione. […] (Solo oggi qualcosa comincia a prendere forma in questo senso con Comunione e Liberazione in Italia e con lo sviluppo delle tendenze personaliste nell’intelligencija cristiana dell’est).
Quello che il socialismo europeo ha incontrato e trasmesso poi al resto del mondo, non è allora il cristianesimo, ma il marxismo.»

Fa pensare che coloro che hanno ricevuto la lettera accorata di Carròn la stiano usando come clava per distruggere un’esperienza, piuttosto che come il segno di una umanità desiderosa di ricostruire per tutti una autentica possibilità di speranza.

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P.S.: Ecco il Messaggio a Mirjana a Medjugorie - 2 Maggio 2012 con l’invito all’unità.
«Cari figli, con amore materno io vi prego: datemi le vostre mani, permettete che io vi guidi. Io, come Madre, desidero salvarvi dall’inquietudine, dalla disperazione e dall’esilio eterno. Mio Figlio, con la sua morte in croce, ha mostrato quanto vi ama, ha sacrificato se stesso per voi e per i vostri peccati. Non rifiutate il suo sacrificio e non rinnovate le sue sofferenze con i vostri peccati. Non chiudete a voi stessi la porta del Paradiso. Figli miei, non perdete tempo. Niente è più importante dell’unità in mio Figlio. Io vi aiuterò, perché il Padre Celeste mi manda affinché insieme possiamo mostrare la via della grazia e della salvezza a tutti coloro che non Lo conoscono. Non siate duri di cuore. Confidate in me ed adorate mio Figlio. Figli miei, non potete andare avanti senza pastori. Che ogni giorno siano nelle vostre preghiere. Vi ringrazio».


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