Non ho ancora aperto i quotidiani di stamane, ma ho sentito ieri qualche
battuta alla tv. Non ricordo più chi sia o all’interno di quale trasmissione
l’abbia detto, però, qualcuno ha affermato che il gesto criminale
dell’attentato in cui Melissa ha perso la vita, sarebbe il gesto di un folle.
E’ molto facile fugare dalla coscienza l’ombra del dubbio sulla nostra
responsabilità personale e collettiva, di cui ho parlato nei due post
precedenti , con l’additare un mostro pazzo.
Non è giusto addossare ad un unico personaggio, sia pure disturbato
mentalmente, un gesto che anni di odio insinuato, detto, urlato, istigato, non
messo a tacere hanno coccolato e custodito con allegra irresponsabiltà che
riteneva democratico esprimere l’indignazione, lo sdegno, la rabbia e non il
senso di responsabilità anche di una sola parola detta a sproposito. E si vuole
continuare così…
L’unica cosa dignitosa e giusta ed efficace che possiamo fare è almeno il
silenzio e la preghiera per chi sa farlo, perché questo piano inclinato che ci
sta portando alla totale autodistruzione si fermi e tutti possiamo ricominciare
a respirare.
Le Istituzioni penseranno alle indagini
e d è bene fidarsi di loro perché è la loro responsabilità. Ma noi non possiamo
starcene a mani in mano senza almeno porci la domanda che mi pare fondamentale:
quanto tempo vogliamo ancora lasciar passare senza prendere sul serio la nostra
sia pur piccolissima responsabilità personale per la costruzione di un ambiente
più giusto e pacifico intorno a noi?
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