L etica dopo il bunga bunga
16 Maggio 2012
DI ASSUNTINA MORRESI
Oggi c’è stato un convegno, la “Giornata
Internazionale della famiglia”. Il Forum delle Famiglie l’ha organizzata fin
dal 2002, e quest’anno ha coinvolto alcune istituzioni: Camera dei Deputati,
Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Ministro per la Cooperazione
internazionale e l’integrazione (che ha anche le deleghe alla famiglia). Qua il programma.
E nel pomeriggio arriva
il ministro Fornero – intervento programmato – e subito dopo l’intervento
del Presidente del Forum, serenamente spiega che:
"La famiglia e' in crisi. Una crisi innanzitutto
di identità: la famiglia tradizionale rischia di diventare un'eccezione, non
più la regola. Oggi le famiglie di fanno e si disfano, le coppie di fatto
chiedono di essere considerate famiglie, ci sono coabitazioni di persone dello
stesso sesso che chiedono la stessa cosa. Dobbiamo sforzarci di distinguere la
parte riconducibile a un sistema di valori tradizionali e una visione aperta in
cui tutti chiedono diritti. Io sono anche ministro per le pari opportunita, non
mi pronuncio a favore di una cosa o dell'altra, ma esiste un problema di
identità familiare e non possiamo far finta di niente. Abbiamo il dovere di
riflettere".
Insomma: la Fornero con somma tranquillità va ad un
evento istituzionale promosso dal Forum delle Famiglie e gli dice in faccia che
il Forum è superato dagli eventi, è sostanzialmente vecchio, deve avere una
visione aperta e che lei, insomma, da ministro delle pari opportunità deve per
esempio porsi il problema delle coppie omosessuali.
E adesso affondo il coltello nella piaga: dove sono quelli che col
sopracciglio alzato avevano obiettato a che Berlusconi presentasse la
Conferenza Nazionale delle Famiglie (che il suo governo organizzava e
finanziava)?
Quelli scandalizzati per i comportamenti privati di
Berlusconi, che non si sentivano rappresentati da un cotale Presidente del
Consiglio, adesso che fanno, con gli
irreprensibili comportamenti pubblici della professoressa Fornero? Si sentono
rappresentati, adesso?
La verità,
paradossale solo in apparenza, è che insieme al re del bunga bunga e al suo
governo sono caduti tutti gli argini in politica sui temi eticamente sensibili.
Piaccia o meno – probabilmente a certi non piace affatto - le cose stanno così.
Già lo stiamo vedendo chiaramente: oggi il Ministro
Profumo ha invitato i presidi a celebrare nelle scuole la giornata contro
l’omofobia; sulla Fornero abbiamo già detto; non si riesce a discutere al
Senato la legge sul fine vita; le linee guida sulla legge 40, pronte da mesi,
non sono ancora state firmate dal Ministro Balduzzi, che evidentemente sta
aspettando speranzoso la sentenza sull’eterologa; Pigi Battista sul Corriere
scrive che, insomma, il matrimonio fra omosessuali non è mica una minaccia, il
che significa che questa è la nuova parola d’ordine del “salotto buono”
italiano; i radicali rilanciano il testamento biologico via web, e questo solo
per dire le principali degli ultimi due giorni.
E non
venitemi a dire, per favore, che in tempi di crisi economica dei temi
eticamente sensibili non gliene frega niente a nessuno. Non è vero, e non è neanche vero
che si usano per distrarre l’opinione pubblica: se così fosse, il governo Monti
spingerebbe per portare la legge sul fine vita in parlamento, affronterebbe le
leggi su coppie di fatto, e così via, per non far riempire le pagine dei
giornali di tasse e suicidi.
Ma non lo fa, anzi: evita come la peste di discutere
di questi temi, che scatenano ogni volta un putiferio e metterebbero
sicuramente in difficoltà il suo governo.
Il fatto è
che questi SONO temi fondamentali, che ognuno sente inevitabilmente come
dirimenti, non eludibili. La vita, la morte, l’amore, i figli: per quale strano motivo non
dovrebbero interessare, in tempo di crisi economica? Forse non si nasce più,
non si muore più, non si desidera più avere figli? E d’altra parte, c’è una
pressione fortissima del mondo ormai senza fede, per abbattere l’antropologia
cristiana, per annichilire un orientamento cristiano diffuso anche fra i non
praticanti, e sostituirlo con un triste individualismo nichilista assoluto, ed
indifferente a qualsiasi credo religioso.
Per quale motivo un governo tecnico dovrebbe rimanere
estraneo a questi temi? Non è la politica a decidere di metterli al centro.
Sono loro a mettercisi: eutanasia, matrimoni gay, fecondazione assistita,
arrivano da soli, nessuno li chiama sulla scena del dibattito pubblico.
E mentre
tutto sembra venir giù, nel nuovo assetto politico i cattolici marciano
serenamente verso l’irrilevanza.
COMUNICATO STAMPA DI EUGENIA ROCCELLA
Mi
dispiacerebbe pensare che il Ministro Fornero che non ha mai cercato facili
consensi sulle riforme per il lavoro, ne cerchi invece sul fronte della
famiglia e del riconoscimento pubblico delle unioni di fatto.
Se
il Ministro leggesse i dati, scoprirebbe che la situazione italiana è
profondamente diversa da quella di gran parte del resto d’Europa: la famiglia
tradizionale è ancora la regola, i figli nascono all’interno del matrimonio
avendo quasi sempre un padre e una madre, resiste una rete parentale di
sostegno e di affetti e tutto questo ha costituito, come il Ministro certamente
sa, l’ammortizzatore sociale fondamentale che ha permesso a questo paese di
resistere nella bufera della crisi economica.
Altrove
spesso ci sono ormai altissime percentuali di madri single e questo produce
povertà femminile e infantile e volatilità del ruolo paterno, i divorzi sono in
qualche caso addirittura più dei matrimoni e le relazioni familiari sono
instabili e poco durevoli.
Non
chiedo a Elsa Fornero di condividere delle idee o dei principi, le chiedo però
di tenere nel dovuto conto il dettato costituzionale che riconosce la famiglia
come società naturale fondata sul matrimonio e le chiedo, come Ministro del
Welfare, di considerare le ricadute sul piano dello stato sociale di
provvedimenti che rendono la famiglia più fragile e precaria, smagliando le
reti di sostegno e di solidarietà così tipiche del nostro paese.
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